A Palermo e Agrigento si torna tra i banchi. Il Tar, infatti, così come è successo a Messina, ha sospeso la chiusura delle scuole. Accolta, dunque, l’istanza cautelare presentata contro le ordinanze dei due sindaci che hanno disposto lo stop alle attività didattiche in presenza dal 13 gennaio al 16 gennaio. Il motivo è legato alla normativa nazionale. Secondo il Tar, infatti, i comuni devono attenersi a quanto stabilito dal governo nella gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Palermo è in zona gialla, Agrigento però da domani sarà in arancione, dunque è probabile che nella città dei Templi la chiusura delle scuole che fino a oggi è in contrasto con la normativa nazionale in realtà possa tornare a essere applicata. La certezza è che attorno alla scuola continua a regnare il caos dopo che circa 200 comuni siciliani hanno deciso di mantenere chiusi gli istituti fino a domenica nonostante una task force regionale avesse ordinato la riapertura. Una confusione che ieri ha portato a una valanga di ricorsi al Tar e provvedimenti dei giudici amministrativi e lettere partite dalle segreterie di alcuni prefetti, fra tutti quelli di Palermo e Trapani, che invitano i sindaci a fare marcia indietro. Il primo provvedimento di stop alle ordinanze comunali è arrivato a Messina col Tar di Catania che ha sospeso il provvedimento del sindaco Cateno De Luca: nella città dello Stretto infatti era stata stabilita la chiusura delle scuole fino al 23 gennaio con lo svolgimento della dad. Poche ore prima un gruppo di cittadini palermitani, tra i quali diversi avvocati e magistrati, rappresentati dall’avvocato Fabrizio Dioguardi, aveva impugnato davanti al Tar di Palermo le ordinanze con cui i sindaci del capoluogo e di Agrigento hanno chiuso i cancelli delle scuole «in contrasto con le indicazioni del governo». Oggi è arrivata la decisione del Tar che ha evidenziato che la competenza appartiene allo Stato, trattandosi di "profilassi internazionale". Inoltre il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato un'ordinanza in cui prevede la possibilità di chiusura delle scuole solo nei territori in zona rossa o arancione.
I provvedimenti del Tar sulle scuole
I giudici del Tar di Palermo, nei loro provvedimenti, citano la sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce che "la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid 19 è di competenza esclusiva dello Stato a titolo di profilassi internazionale" e rilevano "che, a fronte di malattie altamente contagiose in grado di diffondersi a livello globale, ragioni logiche, prima che giuridiche, radicano nell'ordinamento costituzionale l'esigenza di una disciplina unitaria, di carattere nazionale, idonea a preservare l'uguaglianza delle persone nell'esercizio del fondamentale diritto alla salute e a tutelare contemporaneamente l'interesse della collettività". L'ordinanza dei sindaci - scrive il Tar - "non reca alcuno specifico dato di diffusione della pandemia nella popolazione, scolastica e non, che possa smentire quelli esposti dalla Regione Sicilia nella nota interassessoriale o quelli posti a fondamento della classificazione nazionale del territorio regionale, né reca alcun altro concreto e specifico dato a sostegno oltre a manifestare un generico timore della possibilità di aggravamento della situazione epidemiologica". Inoltre, fanno notare i giudici "nessuna altra misura cautelativa risulta adottata, al di fuori del campo delle attività scolastiche". Vista infine l'impossibilità di attendere la trattazione dell'istanza in sede collegiale "senza che nelle more venga compromesso il diritto fondamentale all'istruzione con modalità idonee a garantire la formazione globale dei minori, - concludono - tenuto conto della temporaneità della misura comunque in astratto pure prorogabile, integra i presupposti di estrema gravità e urgenza il Tar accoglie l'istanza cautelare sospende le ordinanze".
La replica del sindaco di Palermo Leoluca Orlando
"Non posso che prendere atto della decisione del Tar ricordando che la sospensiva non esonera le autorità sanitarie, regionali e nazionali dal porre in essere ogni accorgimento per la tutela del diritto alla salute, così come richiesto dall'Anci Sicilia, esprimendo la preoccupazione dei sindaci per l'aggravarsi della pandemia, così come certificato proprio in queste ore, ad oggi, dalla dichiarazione di zona arancione di ben 138 comuni siciliani". Lo scrive il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in una nota. E aggiunge: "Ho fatto tutto quello che mi era consentito per tutelare la salute della comunità scolastica e di tutti i cittadini facendo ricorso all'unico strumento disponibile previsto dall'ordinamento e cioè un'ordinanza ex art. 50 del Tuel. Stante la sospensiva, non posso che fare un forte appello ancora una volta al senso di responsabilità di tutti e rivolgo nuovamente un richiamo alle responsabilità degli organi competenti della sanità nazionale e regionale. Sarà necessario continuare a vigilare sulle scelte delle autorità competenti e sulle criticità registrate anche nel mondo scolastico. Per tale ragione mi confronterò nelle prossime ore con i colleghi sindaci per valutare le decisioni da assumere alla luce dei nuovi dati relativi all'andamento epidemiologico e anche alla luce delle ultime decisioni del giudice amministrativo".