Caos scuola in Sicilia e dopo la lunga giornata di ieri sono ancora vibranti le proteste. Nella tarda mattinata di ieri, la task force regionale, riunitasi per tre ore, aveva dato il via libera al ritorno in classe in Sicilia. I sindaci, però, subito dopo si sono riuniti e al termine di una riunione altrettanto lunga hanno deciso che i primi cittadini avrebbero deciso singolarmente. E così i genitori, sicuri di poter far entrare i figli in classe si sono ritrovati dopo poche ore con nuovi provvedimenti a macchia di leopardo e nuove organizzazioni familiari e ne è scaturita la protesta. Alcune decisioni, come quelle del sindaco di Palermo, sono giunte davvero tardi. L'ordinanza di Leoluca Orlando è stata emanata dopo le 20,30 con conseguenti nuovi disagi per le famiglie e le scuole che in questo balletto sono state anche invitate a "stabilire modalità e condizioni per la didattica a distanza". Come se la dad potesse essere organizzata di notte in pochissime ore. Ma non tutte le scuole siciliane chiuderanno e così ecco che magari ci saranno comuni anche limitrofi che si ritroveranno con decisioni opposte.
La decisione dei sindaci
L’assemblea dei sindaci a larghissima maggioranza ha espresso l’orientamento di "ricorrere ai poteri di ordinanza, avendo riguardo alle specifiche condizioni dei singoli Comuni, attesa l’esistenza di pericolo a causa della mancanza dei necessari dati e dell’inadeguatezza degli strumenti necessari".
Scuole chiuse a Palermo
I servizi educativi e gli istituti scolastici del Comune di Palermo, di ogni ordine e grado, pubblici e privati, resteranno chiusi fino a domenica 16 gennaio. Studenti a casa anche a Monreale, Cinisi, Bagheria, Terrasini, Ventimiglia di Sicilia, Carini, Termini Imerese, Capaci, Carini, Termini Imerese, Petralia Sottana, Ciminna, Marineo, Alia, Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Prizzi, Roccapalumba, Valledolmo, Vicari, Santa Flavia, Valledolmo, Bisacquino, Campofiorito, Contessa Entellina, Chiusa Sclafani, Palazzo Adriano, Prizzi, Alimena, Altavilla Milicia, Balestrate, Belmonte Mezzagno. I sindaci che hanno predisposto la chiusura hanno demandato ai dirigenti di predisporre la dad. Scuole aperte a Partinico.
Scuole a Trapani
Scuole chiuse a Trapani e in molti comuni ma c'è chi si dissocia. Si torna in classe a Salaparuta, Alcamo, Mazara del Vallo, Marsala, Pantelleria, Petrosino, San Vito, Favignana, Castellamare, Gibellina , Santa Ninfa, Erice, Buseto, Vita, Poggioreale e Salemi.
Scuole ad Agrigento
Scuole chiuse a Sciacca, Sambuca di Sicilia, Cattolica Eraclea, Porto Empedocle, Favara, Cammarata, Racalmuto, Agrigento, Aragona e Licata.
Scuole chiuse a Catania
Catania, Gravina, Camporotondo Etneo, Calatgirone, Aci Sant'Antonio, Cstiglione di Sicilia, Randazzo, Misterbianco, Sant'Agata LI Battiati, Acireale, Giarre, Gravina di Catania, San Gregorio di Catania e Valverde.
Scuole a Messina
Scuole chiuse a Messina, a Barcellona, Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando, Capri Leone, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, San Marco d'Alunzio, Alcara Li Fusi, Tortorici, San Salvatore di Fitalia, Acquedolci, San Fratello, Caronia, Naso, Castell'Umberto, Torrenova, Ucria, Castelmola, Letojanni, Mongiuffi Melia, Gallodoro, Scaletta Zanclea, Furci Siculo, Sant’Alessio Siculo, Itala, Antillo, Savoca, Roccalumera, Pagliara, Mandanici, Nizza di Sicilia, Fiumedinisi, Alì, Santa Teresa di Riva. Niente rientro in classe anche alle Eolie.
Scuole a Caltanissetta
I sindaci scelgono tutti la stessa linea della chiusura: Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba.
Scuole a Ragusa
Scuole aperte nella città di Ragusa. Il sindaco ricorda che le ordinanze di chiusura dei primi cittadini possono essere impugnate se avvengono in zona gialla perchè vanno contro le disposizioni del governo nazionale.
Scuole a Siracusa
I sindaci dei Comuni in provincia di Siracusa optano tutti per la chiusura e la dad. Da domenica 9 fino a mercoledì 19 gennaio quasi l’intera provincia di Siracusa è infatti in zona arancione, esclusi Buccheri, Buscemi, Ferla e Cassaro, e quindi le ordinanze rimarrano fino a quando sarà in vigore la nuova zona.
Scuole a Enna
Molti comuni ennesi sono in zona arancione e le scuole non riapriranno: Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe e Villarosa.
La rivolta dei genitori
"Dopo avere finalmente accolto poche ore fa con soddisfazione, la notizia per la quale in Sicilia dal 13 gennaio 2022, finalmente gli studenti sarebbero tornati a scuola 'in presenza', in ossequio alle perentorie e chiare indicazioni del Governo 'Draghi' ed a seguito della riunione della task force regionale, apprendiamo con sgomento e nuovo stupore dalla stampa, che l’Assemblea dell’Anci ha stabilito che i Sindaci dell’isola adottino singole ordinanze per 'pericolo' con le quali si stabilisce che le scuole rimangano ancora chiuse". Così in una nota un gruppo di genitori, avvocati, giuristi, magistrati, professori universitari, dipendenti pubblici e privati. "Non possiamo ancora subire le irragionevoli decisioni adottate a livello prima regionale ed ora anche da parte dei Sindaci di Palermo e Agrigento - prosegue la nota -, provvedimenti che appaiono, inoltre, palesemente contrari alle legge, alle decisioni della Corte Costituzionale che ha già chiarito che le misure di contenimento dei contagi dovuti a Covid 19 rientrino nella materia della profilassi internazionale e pertanto alla competenza esclusiva dello Stato, e che deroghe alla 'scuola in presenza' siano ammesse solo nel caso in cui si tratti di 'zona rossa', e sulla base di presupposti che non appaiono ricorrere nel caso in esame, sia in fatto che in diritto". "Per queste ragioni siamo decisi da genitori e da cittadini, magistrati, professionisti, dipendenti pubblici e privati, ad impugnare i provvedimenti emessi in violazione di legge, e dell’interpretazione resa dalla giurisprudenza costituzionale e di legittimità a tutela del diritto allo studio garantito dalla Costituzione, messo fortemente ed irragionevolmente alla prova e sacrificato, da ordinanze non sorrette da alcun supporto normativo", conclude la nota.
Critici i sindacati
Il segretario della Flc Cgil Palermo, Fabio Cirino, chiede certezze sui dati ed esprime forte preoccupazione per non aver adeguato le scuole con i provvedimenti annunciati che avrebbero potuto consentire l'apertura in sicurezza degli istituti scolastici.