Venerdì 22 Novembre 2024

Covid, Cascio: "Sì alla scuola in presenza, Omicron in soggetti sani è come una breve influenza"

Il professore Antonio Cascio del Policlinico di Palermo

Tra le voci di chi vuole il rinvio della scuola ecco che esce dal coro il professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo. "Sono favorevole alla scuola e all’università in presenza NO DAD (compresi gli esami), tutelando i soggetti a qualsiasi titolo fragili che, anche se vaccinati, potrebbero non aver risposto adeguatamente alla vaccinazione", scrive in un post su Facebook. "Sono favorevole all’obbligo vaccinale e lo estenderei a tutte le fasce di età per le quali i vaccini sono stati sufficientemente sperimentati - aggiunge -. La variante Omicron nei soggetti sani adeguatamente vaccinati (ammesso che si infettino) si comporta come una breve sindrome influenzale con il vantaggio che il sistema immunitario stimolato sia dal vaccino che dalla infezione naturale diventerà sempre più competente nel difenderci da nuove varianti che verosimilmente circoleranno nel prossimo futuro". Cascio però puntualizza che "diversa è la situazione per i soggetti a qualsiasi titolo fragili che, pur essendo vaccinati non hanno risposto adeguatamente alla vaccinazione o che a causa delle loro patologie devono essere sottoposti ad accertamenti diagnostici e terapie ospedaliere. I soggetti fragili, a parte sottoporsi a tutte le vaccinazioni disponibili, dovranno evitare qualsiasi fonte di contagio. Ritengo che in questa fase pandemica il tracciamento dei casi sia un’impresa ardua, costosa e alla fine poco utile". "I bambini al di sotto dei 5 anni - prosegue Cascio - correranno un rischio molto basso di infettarsi se tutti i loro familiari e tutti i familiari dei loro compagni nonché il personale docente e non docente della scuola sarà vaccinato. Ritengo poco utile la corsa al tampone che dovrebbe essere raccomandato solo per le persone con sintomatologia compatibile col Covid ed obbligatorio per le persone che si ricoverano in ospedale". "È importante implementare la velocità dei sequenziamenti (o per lo meno delle metodiche atte a sospettare la presenza di nuove varianti). Di fondamentale importanza associare i ceppi sequenziati con la gravità della malattia, le condizioni di base del paziente (fragile o no), e lo stato vaccinale. Dobbiamo imparare a convivere serenamente con questo virus che verosimilmente diventerà endemico con recrudescenze epidemiche nel periodo invernale".

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