I litigi in quella palazzina a due piani di via Agricola a Monserrato, nella città metropolitana di Cagliari, erano noti a tutti. Continue discussioni tra il proprietario dello stabile e uno degli inquilini che da 8 anni, dicono i vicini, non pagava l’affitto, tanto che era in corso una causa e uno sfratto che sarebbe diventato esecutivo a febbraio.
Ed è proprio per chiedere quando avrebbe lasciato l’appartamento e pagato gli arretrati, che Antonio Pisu, imprenditore edile di 79 anni, ha bussato alla porta di Luigi Piras. L’uomo, 76 anni, al culmine dell’ennesima discussione, lo ha freddato con un colpo di pistola al petto. È stato fermato poco dopo dagli agenti della squadra mobile della Questura di Cagliari con l’accusa di omicidio volontario. L’arma del delitto, una 7,65, è stata sequestrata.
Per gli investigatori della Mobile, coordinati dal dirigente Fabrizio Mustaro, si è trattato di un omicidio d’impeto. Tutto avviene intorno alle 10.30. Antonio Pisu è a casa, al primo piano della palazzina, con la nipote di 17 anni, la moglie e il figlio, che abita sullo stesso piano. Parlano dei problemi con il vicino che non paga l’affitto da anni e il proprietario, da tempo, vuole tornare in possesso dell’appartamento, anche perché vorrebbe darlo in uso a uno dei familiari. La causa è in corso e lo sfratto era previsto per febbraio.
Il proprietario decide quindi di salire al piano superiore per parlare ancora con Piras e chiedergli quando andrà via e quando pagherà gli arretrati. Non è chiaro cosa accade all’interno dell’abitazione: di sicuro i due iniziano a discutere animatamente tra l’uscio di casa e il pianerottolo. Piras poi rientra, afferra la pistola calibro 7,65, detenuta regolarmente, e affronta il proprietario. Parte un primo colpo, che lo attinge al petto, probabilmente mortale. Il figlio della vittima sente nitidamente lo sparo ed esce di corsa, trovando il padre a terra. Si avventa sul 76enne e cerca di disarmarlo. Durante la colluttazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, partono almeno altri tre colpi di pistola. Alla fine, dopo un lungo parapiglia al quale prende parte anche il genero, il figlio riesce a togliere l’arma dalle mani dell’inquilino.
Sul posto, dopo poco, arrivano gli agenti della volante e un’ambulanza del 118. Purtroppo per Antonio Pisu non c'è più nulla da fare. Il presunto assassino viene trasportato all’ospedale Brotzu per essere medicato, quindi trasferito in Questura a Cagliari in stato di fermo. In via Agricola giungono anche gli investigatori della Mobile, coordinati sul posto dal funzionario Michele Mecca, il dirigente delle Volanti, Massimo Imbimbo, gli specialisti della Polizia scientifica e il magistrato che coordina le indagini, il pm Gaetano Porcu. Con loro, poco dopo, il medico legale Roberto Demontis, che probabilmente si occuperà nei prossimi giorni anche dell’autopsia.
La notizia dell’omicidio fa subito il giro di Monserrato. Comunità attonita per questo fatto di sangue. «Antonio Pisu lo conoscevo bene - racconta il sindaco Tomaso Locci - era una persona stimata e ben voluta da tutti, come tutta la sua famiglia. Sono grandi lavoratori. È una tragedia che colpisce tutta la comunità. Monserrato è un paese dove questi fatti non avvengono mai, siamo sconvolti».
In via Agricola arrivano anche i nipoti e i figli della vittima, devastati dal dolore. Alcuni urlano, altri imprecano contro il presunto assassino, altri ancora in lacrime chiedono alla polizia di poter salutare per l’ultima volta il parente. La salma di Antonio Pisu viene portata via intorno alle 16 e trasferita al Policlinico di Monserrato: è qui che sarà eseguita l'autopsia.
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