È andato da solo direttamente in caserma dal luogo del delitto a costituirsi e ha confessato ai carabinieri: «L’ho gettata dal ponte, basta, non ce la facevo più». Angelo Bernardone, 74 anni, ex metalmeccanico dell’area industriale della Val di Sangro, ha ucciso la moglie Maria Rita Conese, 72 anni, buttandola in un fiumiciattolo, un rigagnolo forse gonfiato dalle piogge di queste ore, dall’altezza di 10 metri sulla provinciale che da Casalbordino porta ad Atessa, paese originario della donna. La donna era gravemente malata di Halzeimer. Costernato il sindaco Filippo Marinucci: «Forse un gesto disperato, di impeto: in paese Bernardone era conosciuto come una brava persona. Siamo davvero colpiti, nulla avrebbe fatto presagire questa tragedia». L’uomo in caserma è stato poi arrestato con l’accusa di omicidio volontario: secondo una prima ricostruzione avrebbe fatto tutto da solo, al culmine di una ulteriore discussione aggravata dalle condizioni alterate della donna che aveva chiesto al marito di andare al cimitero di Atessa per trovare i genitori lì sepolti. Nelle stanze della stazione dei carabinieri, rivelano alcune fonti, il pensionato avrebbe iniziato «a capire» il suo gesto dopo un evidente stato di sbandamento iniziale. La donna è stata trovata già morta nell’acqua e a nulla sono valsi i soccorsi operati dai carabinieri di Casalbordino. Inutile anche l’intervento di un elicottero. Sul caso e sul luogo della tragedia immediato l’intervento della procura di Vasto con il Pm Michele Pecoraro che nelle prossime ore formalizzerà il fascicolo con i capi di imputazione, anche dopo la autopsia della donna che è già stata disposta dal magistrato. Sembra comunque scontato in queste ore il suo trasferimento in carcere. Al momento non sono state chiarite le condizioni di vita della coppia, anche perché, ha spiegato il sindaco, i servizi sociali comunali non intervengono nei casi di Alzheimer per quanto gravi. Pur con i contorni descritti, è l’ennesimo caso di femminicidio nel nostro Paese, il secondo delle feste natalizie dopo quello di Amelia (Terni), dove un ottantenne medico in pensione la notte della vigilia di Natale ha ucciso la moglie, ex maestra, anche lei gravemente malata. Secondo i dati del Ministero degli Interni questo di Casalbordino potrebbe essere il 100esimo caso di omicidio di donna in ambito familiare del 2021 contando anche quello di Amelia: relativamente al periodo 1 gennaio - 19 dicembre 2021 infatti sono stati registrati 281 omicidi, con 114 vittime donne di cui 98 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 66 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Si è di fronte, spiegava il ministero sino al 19 dicembre, ad un leggero aumento «+1%) sia nell’andamento generale degli eventi (da 278 a 281) sia per le vittime di genere femminile (da 113 a 114)». Dati che vanno ora aggiornati con le ultime due vittime, anziane e con problemi di salute.