Nel 2019, secondo gli ultimi dati Ispra disponibili, la Sicilia ha differenziato il 38,5% dei suoi rifiuti. Ossia 860.325 tonnellate, su un totale di oltre 2 milione e 230mila tonnellate di rifiuti prodotti. Lo dice il Consorzio nazionale imballaggi Guardando solo agli imballaggi, che in Italia rappresentano poco meno del 30% dei rifiuti urbani, le tonnellate di rifiuti che la Regione ha conferito a Conai sono in crescita. Sono state infatti sottratte alla discarica più di 343.640 tonnellate di rifiuti di imballaggio, conferite dalla Regione a Conai nel 2019 grazie agli accordi sottoscritti tra i Comuni della Regione e il Consorzio.
Le cifre dei conferimenti a Conai per il 2020 registrano un nuovo incremento del 5%: 360.728 tonnellate. Una quantità di rifiuti che, messa in cassonetti, potrebbe coprire per più di quattro volte la tratta autostradale Palermo-Vienna (tenendo conto anche del tratto di mare tra Messina e Villa San Giovanni da coprire in traghetto). Per coprire i maggiori oneri della raccolta differenziata il consorzio sempre nel 2019, ha trasferito ai Comuni della Sicilia oltre 36 milioni e 220mila euro. Nel 2020 la cifra è stimata in crescita del 10%: 39 milioni e 796mila euro. Fabio Costarella, responsabile Conai per i piani di sviluppo della raccolta differenziata al Centro Sud dice: «Abbiamo supportato il capoluogo della Regione con due progetti, Palermo Differenzia 1 e Palermo Differenzia 2 in due diverse zone della città: in pochi anni la differenziata nei due quartieri coinvolti ha superato il 52% e il 62%, mentre la percentuale media di raccolta nell’intera città, all’inizio del progetto, era di circa il 17%». Secondo gli ultimi dati Ispra (2019), le province più virtuose sono Trapani e Ragusa, la cui percentuale di raccolta differenziata totale si aggira attorno al 57%. Ragusa lo supera e Trapani lo sfiora. La differenziata si assesta attorno al 49% in tre province: Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Più bassi i valori di Palermo e Messina: secondo Ispra la raccolta differenziata in queste due province è pari al 29% e al 32,7% rispettivamente.
Caricamento commenti
Commenta la notizia