Emergenza migranti su più fronti, ma un gruppo arrivato in aereo in applicazione di accordi recenti lascia ben sperare su una diversa gestione del problema in futuro.
Sea Watch ad Augusta
La nave Sea Watch 4, della Ong tedesca omonima, si trova in mare di fronte ad Augusta (Siracusa) con 463 migranti a bordo salvati in diverse operazioni alcuni dei quali sono in mare da più di una settimana. Sea Watch international, su Twitter, scrive che le persone sono esposte alla pioggia e al vento sui ponti e hanno diritto a sbarcare in un porto sicuro. Già quattordici migranti, salvati dalla Sea Watch 4 nel Mediterraneo nei giorni scorsi, sono stati evacuati dalla nave per problemi sanitari e sono stati portati al porto di Licata. Ad effettuare il trasferimento è stata una motovedetta della guardia costiera. Il gruppo è composto da 10 donne e 4 uomini. Ad attenderli ambulanze e polizia. Una delle donne trasferite aveva riportato ustioni durante la traversata dalla Libia verso la Sicilia, le altre 9 erano in avanzato stato di gravidanza. Cinque donne incinte sono state portate all’ospedale di Licata, 4 sono state dimesse già durante la notte, mentre una etiope partorirà oggi. Due sono state portate all’ospedale di Agrigento e altrettante in quello di Gela. E anche queste ultime sono state già dimesse durante la notte.
Il volo dell'Unhcr
Sono arrivati oggi all’aeroporto di Fiumicino invece 93 richiedenti asilo dalla Libia. Dopo il loro arrivo potranno richiedere lo status di rifugiato, che darà loro accesso alla protezione. Lo rende noto la Comunità di Sant'Egidio. I richiedenti asilo hanno viaggiato con un volo charter dell’Unhcr, Agenzia Onu per i Rifugiati. Si tratta del primo arrivo in attuazione di un protocollo firmato dai ministeri dell’Interno e degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Unhcr, Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese. I voli sono organizzati secondo un nuovo meccanismo che unisce le buone prassi delle evacuazioni di emergenza e dei corridoi umanitari. Stabiliti nel 2016, i corridoi umanitari hanno permesso l’arrivo in Europa di 4.023 persone, di cui 3.313 in Italia. «Questo meccanismo di ammissioni umanitarie, che si avvale anche della collaborazione dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà, riguarderà 500 persone vulnerabili, tra cui bambini, donne vittime di tratta, sopravvissuti alla violenza e alla tortura e persone in gravi condizioni di salute costrette a fuggire dai loro paesi. Alcuni sono stati recentemente liberati dalla detenzione, mentre altri erano prigionieri delle reti di trafficanti», informa una nota. I richiedenti asilo saranno accolti da Comunità di Sant'Egidio, Fcei e Tavola Valdese, e seguiranno il percorso di integrazione secondo il modello dei corridoi umanitari, ad eccezione di 3 minori stranieri non accompagnati che, in virtù della loro specifica vulnerabilità, verranno accolti in progetti dedicati del sistema di accoglienza nazionale.