Covid, si gioca d'anticipo: dal 22 terza dose agli over 40. Le Regioni chiedono un nuovo green pass
Le Regioni potranno «anticipare al prossimo 22 novembre l’avvio della somministrazione della dose booster in favore di soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni, purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione». È quanto scrive il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo in una nuova circolare alle Regioni.
Decisione legata all'evoluzione del quadro epidemiologico
La decisione, sottolinea Figliuolo, è legata all’evoluzione del quadro epidemiologico delle ultime settimane, che indica un «progressivo incremento dell’incidenza settimanale di nuovi casi e la crescita dei contagi» e ha l’obiettivo di «accelerare la campagna di somministrazione dei richiami per mantenere una elevata protezione individuale» di coloro che si sono vaccinati e per «ridurre il più possibile la trasmissione del virus.
Dopo sei mesi il vaccino perde efficacia
Va tenuto inoltre conto, dice ancora il generale, che «le attuali evidenze mostrano dopo circa sei mesi dalla vaccinazione un iniziale decadimento del livello di efficacia dei vaccini nelle confronti delle forme sintomatiche, pur mantenendo un’elevata capacità protettiva nei confronti delle forme severe di malattia» e che vi è una «ampia disponibilità di vaccini» e una «elevata capacità dei punti vaccinali attualmente operativi».
Un nuovo green pass solo per vaccinati e guariti
Dalla Conferenza delle regioni non arriva una proposta concreta ma la linea è quella del doppio binario per il pass già emersa nei giorni scorsi: un super green pass solo per i vaccinati e i guariti, per poter andare in ristoranti, cinema, teatri, musei, stadi o a sciare nelle regioni che cambieranno colore e uno, ottenibile anche con il tampone, per lavorare e per i servizi essenziali. Una linea in realtà non condivisa all’unanimità