Stato di agitazione proclamato dall’associazione magistrati tributari a causa della recente risoluzione che le commissioni Finanze di Camera e Senato hanno approvato sollecitando la definizione della riforma tributaria ed in particolare del processo tributario. È stato auspicato che le controversie tributarie vengano affidate a giudici tributari a tempo pieno, ossia a giudici nominati tramite concorso. Giudici chiamati a svolgere in via esclusiva ed a tempo pieno la propria attività. Auspicata anche una riserva di posti per i così detti «laici» cioè giudici di estrazione diversa da quelli «togati» provenienti dalle varie magistrature. «Proprio lo scorso 14 ottobre in risposta alla risoluzione con un apposito documento la «Associazione» nel proclamare lo stato di agitazione - dice Salvino Pillitteri, vice presidente vicario dell’associazione magistrati tributari - ha sottolineato che la riforma è oramai indispensabile, ma è fondamentale che venga assicurata la permanenza in servizio degli attuali giudici tributari nello status posseduto e con il limite di età attualmente vigente , e ciò per «l’insostituibile patrimonio di conoscenze ed esperienza maturata» e anche al fine di permettere la funzionalità della giustizia tributaria ed un’adeguata formazione professionale dei nuovi giudici».