Il maltempo di ieri ha provocato diverse frane nelle rete stradale in Sicilia. Nella statale 119 di Gibellina il traffico è rallentato da una frana al chilometro 5 poco prima dell’incrocio che porta all’autostrada Palermo Mazara del Vallo. Un’altra frana è stata segnalata alla protezione civile nei pressi della area di servizio Gelso Bianco nei pressi dell’autostrada Palermo Catania. Resta ancora chiuso il ponte San Giuliano sulla statale nella zona di Randazzo dove sono in corso le verifiche dell’Anas per consentire la riapertura. La massa d’acqua che si è riversata sul ponte ha danneggiato la struttura provocato la rottura del parapetto.
Il maltempo sta creando molti disagi anche nei collegamenti nella Sicilia Orientale. A Catania a causa dell’esondazione del fiume Simeto, la strada statale 194 “Ragusana» è provvisoriamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni dal km 0,300 al km 1. Stesso provvedimento, per la presenza di fango e detriti in carreggiata, è stato adottato per la strada statale 385 «Di Palagonia» in entrambe le direzioni dal km 25 al km 29 all’altezza di Lentini (Siracusa), e la strada statale 120 «Dell’Etna e delle Madonie» dal km 176,00 al km 179,000 all’altezza di Bronte (Catania).
Si teme per i coniugi dispersi a Scordia
Intanto continuano le ricerche di una coppia, marito e moglie, lui 67 anni e lei 54, a Scordia, centro della Piana di Catania colpito da un nubifragio, che da ieri sera risulta dispersa. A fare scattare l’allarme è stato un automobilista rimasto bloccato dentro la sua auto per la presenza di un fiume di acqua e fango in strada. Messo in salvo dai vigili del fuoco ha detto loro di avere visto una coppia di anziani a bordo di una Ford Fiesta che, in contrada Ogliastro, sarebbe scesa dall’auto e sarebbe stata travolta dalla furia dell’acqua.
A Scordia, per le ricerche, ieri sera sono arrivati anche sommozzatori dei vigili del fuoco. Per un momento a tarda sera si era tirato un sospiro di sollievo dopo che è stato reso noto il ritrovamento di una coppia di Scordia travolta dell’acqua, ma erano altre due persone, sempre marito e moglie, che sono state condotte per precauzione in ospedale. Alle ricerche partecipano oltre ai vigili del fuoco, carabinieri e personale della Protezione civile.
Mareggiate e danni alle Eolie, traghetti fermi
Le Eolie da due giorni spazzate dal vento e con mareggiate che hanno allagato porti e strade. Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi sono isolate da 48 ore. Nelle altre isole, Lipari, Salina e Vulcano i traghetti non viaggiano da due giorni, ma ieri mattina le isole principali sono state collegate da alcune corse di aliscafi della Liberty Lines che a Lipari hanno attraccato nello scalo alternativo di Punta Scaliddi. Al porto di Milazzo sono bloccati i pendolari (tra loro medici e insegnanti) e i camion carichi di derrate alimentari. Sull’Arcipelago soffia vento da est a 30 chilometri orari con mare Forza 5-6. Il sindaco Marco Giorgianni ha emesso un’ordinanza per l’allerta rossa e le scuole sono rimaste chiuse. A Canneto e Marina Lunga, sempre a Lipari, le mareggiate hanno anche invaso le strade depositando pietre e terriccio sull’asfalto. Le barche sono state messe al sicuro sui marciapiedi.
Campi allagati, isolate molte aziende agricole
Nella piana di Catania ieri in due ore e sono caduti oltre 300 millimetri di acqua che hanno trasformato le strade in fiumi. Lo sostiene Coldiretti Sicilia in relazione al maltempo che ha colpito tutta Regione con particolare gravità nella zona di Scordia e Palagonia. Irraggiungibili le aziende agricole letteralmente sommerse dalla pioggia che ha coperto soprattutto gli ortaggi. Bloccata la raccolta delle olive e c'è preoccupazione per la semina in quanto i terreni, soprattutto nella Sicilia orientale, sono completamente allagati. Agrumi letteralmente sradicati dalla furia dell’acqua, muri crollati, recinzioni divelte. E la condizione delle strade rende pericoloso e difficoltoso il trasporto dei prodotti. «Violenti temporali e tempeste di vento si abbattono su un Paese come l’Italia in cui si contano fino ad ora nel 2021 ben sei nubifragi al giorno che a causa della cementificazione e dall’abbandono mettono in pericolo i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che hanno parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti e smottamenti», conclude Coldiretti Sicilia.
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