Giovedì 19 Dicembre 2024

Beni confiscati, fissato il processo d'appello all'ex giudice Saguto

La seconda sezione della Corte d’Appello di Caltanissetta ha fissato per il 18 novembre il processo di secondo grado nei confronti dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, e di altre 11 persone. Il dibattimento vede in campo anche circa 60 persone offese e parti civili, singoli imprenditori e società che si ritengono danneggiate dai provvedimenti ritenuti illegittimi del tribunale palermitano. Assieme a Silvana Saguto, radiata dall’ordine giudiziario con un provvedimento già definitivo, sono imputati il l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, già amministratore giudiziario di una serie di patrimoni, il marito della saguto, Lorenzo Caramma, il professore universitario Carmelo Provenzano e poi Roberto Nicola Santangelo, l’altro amministratore giudiziario Walter Virga, uno dei figli della Saguto, Emanuele Caramma, che si sarebbe fatto scrivere la tesi di laurea da Provenzano, l’altro docente universitario Roberto Di Maria, Maria Ingrao, Calogera Manta (queste ultime rispettivamente moglie e cognata di Provenzano), il colonnello della Guardia di finanza, già in servizio alla Dia, Rosolino Nasca, e l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo. Sono tutti accusati di una serie di abusi maturati attorno alla gestione dei beni sequestrati e confiscati, alle nomine degli amministratori giudiziari, che sarebbero stati agevolati con compensi elevati e che poi avrebbero fatto avere in alcuni casi denaro e altre utilità all’ex presidente della sezione misure di prevenzione. Saguto fu condannata a 8 anni e sei mesi, un anno in più di Cappellano Seminara, mentre Provenzano ebbe 6 anni e 10 mesi, il marito dell’ex magistrato 6 anni, 2 mesi e 10 giorni, il figlio sei mesi. All’ex prefetto cannizzo furono dati 3 anni, a Walter Virga un anno e 10 mesi, Santangelo 6 anni, due mesi e 10 giorni, Nasca 4 anni, Di Maria 2 anni, 8 mesi e 20 giorni, Ingrao e Manta 4 anni e 2 mesi a testa

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