Domenica 17 Novembre 2024

Covid in Sicilia, i decessi comunicati in ritardo: la Regione spiega perché

Il Dipartimento regionale siciliano per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico fa chiarezza sulle modalità di comunicazione relative alla data effettiva dei decessi nel bollettino giornaliero della pandemia da Covid19. «Il Ministero della Salute - spiega il dipartimento Dasoe - nella predisposizione dei flussi aggregati richiede che i dati relativi ai casi e ai decessi vengano computati per data di comunicazione, cioè entro il giorno successivo a quello in cui l’evento viene accertato dal territorio. Nella pratica tuttavia può trattarsi di eventi che si sono verificati anche in un lasso di tempo precedente rispetto a quello in cui avviene la segnalazione». Questa è la premessa del comunicato del Dasoe, che poi spiega: «La maggior parte delle regioni riporta quotidianamente i decessi segnalati dai territori senza specificare la data in cui si sono effettivamente verificati. La Sicilia nel voler assicurare massima trasparenza e completezza d’informazione indica, nel bollettino giornaliero, anche la data effettiva dell’evento». Da qui quell’indicazione che a volte suscita proteste. «La tempistica con cui i decessi vengono comunicati dal territorio - prosegue la nota - è diversa nel caso in cui l’evento si verifichi in ambiente ospedaliero, e quindi con immediato accertamento, piuttosto che a domicilio. In quest’ultimo caso può verificarsi una maggiore latenza nella comunicazione in quanto, ad esempio, è necessario che le Asp ricevano la scheda Istat che conferma la causa di morte». Il Dasoe nelle scorse settimane ha richiesto un parere al Ministero della Salute in merito alla linea espositiva da seguire, se cioè debba uniformarsi alle altre regioni e non indicare più la data effettiva del decesso oppure proseguire con il criterio fin qui adottato. Intanto, è l’auspicio del dipartimento, «possono essere individuati interventi volti a migliorare la comunicazione tra Asp e anagrafi comunali per ridurre ritardi nella comunicazione dei decessi».

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