Giovedì 19 Dicembre 2024

Green pass obbligatorio, in Sicilia corsa ai tamponi: assalto alle farmacie

Mancano appena 24 ore al via del green pass obbligatorio per accedere nei luoghi di lavoro ma ci sono ancora tanti siciliani che ne sono sprovvisti e che si stanno dando da fare per ottenerlo facendo il tampone in farmacia. In tanti - scrive Fabio Geraci Sul Giornale di Sicilia in edicola -, infatti, hanno prenotato per sottoporsi al test che garantisce un certificato valido due giorni: chi non è vaccinato e sceglie questo metodo dovrà farne almeno tre a settimana, al costo di 15 euro, per essere in regola e presentarsi così sul proprio posto di lavoro. Non si vede, invece, l’assalto per le vaccinazioni: ieri, ad esempio, l’hub della Fiera del Mediterraneo Palermo era pressoché vuoto, così come il drive-in nonostante ci sia la possibilità di fare gratis il test rapido se contemporaneamente si accetta di immunizzarsi. Il rischio che possano esserci problemi organizzativi, ma anche proteste e polemiche, nel primo giorno dell’introduzione del green pass è altissimo. Tra i primi a proclamare uno sciopero sono stati i lavoratori della Giustizia: la Fisi, la federazione dei sindacati intercategoriali, ha già comunicato che i dipendenti incroceranno le braccia da domani fino al 20 ottobre. Intanto agli ingressi dell’Università di Palermo, alcuni addetti già fermano le auto agli ingressi per chiedere la certificazione, lo stesso accade negli ospedali e da domani anche negli uffici regionali, in quelli privati e nei negozi. «È innegabile: l’obbligo del certificato verde ha fatto schizzare in alto le ri- chieste di tamponi rapidi in farmacia, anche nell’Isola». Parola di Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente di Federfarma Palermo, che sottolinea subito: «Nonostante il rialzo delle prenotazioni, in Sicilia al momento non si registra alcuna emergenza. Gli esercizi che offrono il servizio dei test antigenici sono pronti a soddisfare la domanda, avendo a disposizione un sufficiente numero di kit e di personale dedicato».

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