Il Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa ha detto di no alla nomina dell’avvocato Nino Lo Presti nel Cga della Regione siciliana, l’equivalente - nel resto d’Italia - del Consiglio di Stato. Il Consiglio di presidenza (una sorta di Csm della giustizia amministrativa) ha invece avallato l’altra nomina decisa dalla giunta regionale di Nello Musumeci, riguardante l’avvocato Vittorio Martinez. Quest’ultimo entra così a far parte della sezione consultiva del Cga, mentre Lo Presti, avvocato palermitano, correva per fare parte della sezione giurisdizionale: il suo posto rimane così scoperto. L’organismo nazionale, presieduto da Filippo Patroni Griffi, non ha fatto una valutazione di merito, perchè il candidato aveva tutti i titoli per concorrere: la proposta è stata respinta solo perchè in passato il professionista aveva già fatto parte del Consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia, anche se nella sezione consultiva. Cosa che gli preclude un secondo mandato nella giurisdizionale. La bocciatura della proposta pone ora, oltre che un problema politico, anche una questione sostanziale, per la mancanza di due su quattro dei componenti laici dell’organo giudiziario, che si pronuncia in grado di appello rispetto alle decisioni del Tribunale amministrativo regionale siciliano. Il Cga ha infatti difficoltà nel formare i collegi (di cui fanno parte tre togati e due laici) e il presidente, Rosanna De Nictolis, è tornata a farlo presente al governatore della Regione Sicilia Musumeci.