Sicilia in zona gialla per un'altra settimana tra vecchi e nuovi divieti: cosa cambierà dall'11 ottobre
Almeno un'altra settimana in zona gialla, la Sicilia rivedrà il bianco non prima di lunedì 11 ottobre, salvo impennate dei ricoveri. Come ha spiegato ieri il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, una regione deve «mantenere per 14 giorni i parametri decisionali al di sotto del colore in cui si trova», dunque, appena «trascorrerà questo periodo, ci saranno i provvedimenti specifici» e l'Isola potrà ritrovare il bianco. Visto che il 21 e il 28 settembre i posti letto occupati nelle terapie intensive siciliane erano sotto la soglia critica del giallo, e considerato che il calo dei ricoveri e dei contagi continua, dal ministero non avevano escluso la possibilità che già da lunedì prossimo l'Isola potesse tornare in bianco. Uno sconto che però non è arrivato, come invece è accaduto per la Calabria. Dunque ai siciliani verrà richiesta ancora pazienza. Ma cosa cambierà davvero al ritorno in zona bianca?
Sicilia, cosa cambierà in zona bianca
La differenza tra zona bianca e zona gialla si gioca tutta su due divieti, che in Sicilia verranno meno con il via libera al cambio di colore. Dall'11 ottobre, dunque, non sarà più obbligatorio indossare la mascherina anche all'aperto e nella ristorazione ci saranno meno vincoli: all’aperto cadrà il limite per il numero di posti al tavolo e resterà il distanziamento di almeno un metro tra tavoli diversi. Per quanto riguarda i tavoli al chiuso (dove però è obbligatorio il green pass), il numero massimo di posti passerà da 4 a 6. In zona bianca nessuna restrizione, ma obbligo del green pass, per fiere; piscine al chiuso; centri termali e centri benessere; congressi e convegni; parchi a tema e di divertimento; centri sociali; matrimoni e ricevimenti legati a cerimonie religiose o civili; eventi sportivi aperti al pubblico in impianti al chiuso e all’aperto; sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Come in zona gialla non ci sono limitazioni per i negozi, pure quelli all’interno dei centri commerciali che possono aprire anche nei weekend, festivi e prefestivi. Via libera a musei e palestre, riaperti in zona gialla già dal 26 aprile. Ma anche in questo caso è necessaria la certificazione verde, così come per le piscine all’aperto.
Quali restrizioni restano in Sicilia
L'Isola che si avvia al bianco, al momento non mantiene solo le restrizioni legate alla zona gialla (ovvero l'obbligo della mascherina all'aperto e le limitazioni nella ristorazione). C'è infatti ancora un comune in arancione, Francofonte, in provincia di Siracusa, dove le limitazioni resteranno fino al 6 ottobre alla luce dell'ultima ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci. Altri due provvedimenti sono scattati a Palermo dove è stata prorogata la misura del divieto di vendita di bevande in bottiglie di vetro, ma anche altri contenitori come le lattine, nel periodo compreso tra l'1 e il 31 ottobre dal venerdì alla domenica dalle ore 20 alle ore 7. Nello stesso arco temporale vengono mantenute le misure di contingentamento degli accessi alle piazze Sant'Anna e Magione e al Mercato della Vucciria: in sostanza viene disposta l'interruzione del transito pedonale o veicolare nelle strade e piazze negli orari stabiliti qualora si verifichi un affollamento all'interno di ciascuna area tale da non consentire i servizi di polizia. Due ordinanze, quelle del sindaco Leoluca Orlando che hanno fatto storcere il naso ai commercianti e soprattutto ai ristoratori. «Le nuove restrizioni previste dall’ordinanza sindacale, oltre a prorogare i divieti già imposti con precedenti provvedimenti, riguarderanno anche, ad esempio, l’asporto di bevande analcoliche in lattina. Abbiamo sempre rispettato tutte le misure precauzionali legate all'emergenza sanitaria ma le nostre imprese non possono anche caricarsi i problemi di ordine pubblico», afferma Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo.