Sabato 16 Novembre 2024

Bimbo di 2 anni morto al supermercato: madre fermata, ha inviato al marito una foto del piccolo ferito

Le indagini a Città della Pieve

L'orrore si è consumato in un supermercato a Pò Bandino, una frazione di Città della Pieve, in Umbria. Una donna, una ungherese di 44 anni, è entrata con un bambino di due anni in braccio e poi dichiarato morto dopo una ventina di minuti, lo ha adagiato sul nastro trasportatore, fermo, di una delle casse ed ha cominciato a chiedere aiuto. I momenti drammatici di quello che per gli inquirenti umbri è un omicidio sono ora in fase di ricostruzione da parte dei carabinieri per chiarire cosa sia realmente successo nel pomeriggio di venerdì nella tranquilla cittadina nel cuore dell'Italia. Dopo l'interrogatorio la donna, che non avrebbe fatto ammissioni, è stata sottoposta a fermo per omicidio. Il provvedimento è stato adottato dal sostituto procuratore Manuela Comodi. Nella borsa della donna è stato trovato un coltello, elemento ora al vaglio degli investigatori coordinati dalla Procura di Perugia per stabilire se si tratti dell'arma del delitto. Quando è stato soccorso il bambino di due anni presentava ferite da taglio al petto. La donna, senza fissa dimora, sia al personale del supermercato, sia agli investigatori dell'Arma è apparsa in stato confusionale e avrebbe poi fornito diverse versioni ritenute contrastanti su quanto era successo. E' scattato subito l'allarme e il personale del 118 ha cercato di invano di rianimare il piccolo. Sono poi arrivati i carabinieri e quindi il medico legale per gli accertamenti proseguiti fino a tarda serata a Città della Pieve (divenuta negli ultimi tempi ancora più conosciuta perché qui si trova la casa del presidente del Consiglio Mario Draghi che vi trascorre lunghi periodi con la famiglia). Dopo avere lasciato il bambino la donna non si è comunque allontanata, ma è rimasta sul posto venendo quindi bloccata dai carabinieri. Il personale dell'Arma ha immediatamente avviato i rilievi e transennato l'area attorno al supermercato. E proprio all'esterno è stato trovato un passeggino con alcune tracce di sangue, un altro degli elementi al vaglio degli investigatori. Non è ancora chiaro se il piccolo fosse già deceduto quando la donna lo ha portato nel supermercato. Per stabilire come, quando e dove sia morto gli inquirenti sono in attesa dei risultati dei rilievi del medico legale. Intanto, emerge che la donna accusata di aver ucciso il figlio avrebbe inviato una foto del bambino ferito e insanguinato al padre del piccolo, attraverso una piattaforma social. Lo riferiscono gli investigatori. L’uomo, che non si trova in Italia, avrebbe chiamato le forze dell’ordine. La donna si trova in carcere a Capanne (Perugia) con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Su di lei secondo gli inquirenti gravano molti indizi. Sarebbe l’unica ad essere stata in compagnia del bambino nelle sue ultime ore, prima di portarlo morto all’interno di un supermercato.

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