Lunedì 23 Dicembre 2024

Vaccini, centinaia di medici a Palermo a rischio sospensione

Vaccini: Speranza 'obbligo se serve, Governo non ha paura'

Sarebbero centinaia, su 11 mila iscritti in provincia di Palermo, i medici che ad oggi non si sono sottoposti al vaccino anti Covid e che rischiano sanzioni disciplinari come la sospensione dal servizio. La norma prevede che siano le aziende sanitarie a portare avanti i procedimenti disciplinari, mentre all’Ordine dei medici spetta soltanto la notifica della sospensione agli interessati a seguito dell’adozione del provvedimento dell’azienda sanitaria. «La media nazionale dei medici che non si sono vaccinati - dice Toti Amato, presidente dell’Ordine di Palermo - si attesta intorno al 5 per cento, quindi riteniamo che anche la Sicilia possa avere questi numeri. Va detto che diversi colleghi dinanzi alla notifica della sospensione hanno deciso di vaccinarsi e, ovviamente, è seguita la revoca del provvedimento». Intanto, l’Asp di Palermo tra il 15 e il 30 settembre ha notificato 21 provvedimenti di sospensione nei confronti di 2 medici, 1 biologo, 8 infermieri, 3 fisioterapisti, 1 tecnico di laboratorio biologo, 14 amministrativi, 1 ausiliario e 1 operatore sociosanitario. Dopo le diffide, 9 di questi hanno comunicato e dimostrato di essersi vaccinati. In corso Asp Palermo ha ulteriori 13 procedimenti, tra i quali anche un medico. Anche l’Ordine dei farmacisti di Palermo ha in ballo 65 procedimenti disciplinari per la sospensione «ma - sottolinea il presidente Mario Bilardo - ci sono una serie di casi particolari. Infatti, alcuni sono colleghi che esercitano in altre regioni dove si sono vaccinati, alcuni esercitano all’estero, altri non possono vaccinarsi a causa di patologie. L’errore comune a tutti è non aver comunicato la loro situazione. Credo che per oltre il 50% dei 65 non scatterà la sospensione». Anche a Messina è pronta la terza pec (posta elettronica certificata) per procedere con la sospensione di circa 1170 persone tra medici, infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia e altre figure sanitarie che ancora non hanno risposto alle prime due, di invito e poi di diffida, inviate dall’Asp Messina con la richiesta di presentazione dell’avvenuta certificazione vaccinale anti-Covid prevista dalla legge. «L’azienda farà partire nei prossimi giorni l’iter per sospendere coloro che ancora non hanno dimostrato la regolarità della loro posizione nei confronti dell’obbligo vaccinale – spiega il commissario straordinario Bernardo Alagna –, difatti l’Asp in moltissimi casi non è in grado di chiedere internamente il certificato vaccinale se la somministrazione è stata fatta presso altre Aziende sanitarie provinciali o, peggio ancora, in altre Regioni, nel caso di tantissimi medici e professionisti che lavorano anche fuori dalla provincia di Messina o dalla Sicilia». Nella maggior parte si tratta certamente di operatori che sono in possesso del green pass ma non hanno dato importanza alla comunicazione aziendale e ora rischiano il provvedimento; in altri casi potrebbe trattarsi di «no vax» o di medici che stanno tardando il più possibile l’adesione alla campagna vaccinale attendendo l’ormai fatidica data del prossimo 15 ottobre senza ricordare che la normativa prevede l’obbligo del vaccino per loro a prescindere da questa «scadenza». Nel frattempo l’Asp Messina non concede proroghe e sospenderà chi non presenta la documentazione richiesta che viene di volta in volta verificata: «Complessivamente nel mese di settembre abbiamo mandato 3580 pec – prosegue Alagna – alla data del 29 settembre i no vax o comunque persone non giustificate ma che hanno risposto sono circa 42, in corso di valutazione 11, mancata consegna o pec errate circa 185. Inoltre ci sono 964 persone prive di pec, dunque saranno contattati a mezzo posta raccomandata».

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