Giovedì 19 Dicembre 2024

Truffa sui costi dei cellulari, 9 centesimi per ogni  pagina web visitata

Nuova scoperta nel filone d’inchiesta della Procura di Milano sulla telefonia che ha coinvolto Wind nei mesi scorsi con un sequestro di «21 milioni di euro di percentuali di servizi attivati con modalità fraudolente da società di contenuti» che lavorano per il provider. Durante le indagini si è scoperto anche un costo di 9 cent che veniva subito addebitato anche solo atterrando su certe pagine Internet. Costo che aveva un blocco a 1 euro per non fare insospettire gli utenti in bolletta. Si tratterebbe insomma di un ulteriore modo di spillare soldi, che si aggiungerebbe all’aver per anni appioppato ai telefonini delle persone un nugolo di servizi aggiuntivi (giochini, suonerie, meteo, oroscopi, gossip) attivati a sorpresa sulla scheda Sim di ignari utenti convinti da banner pubblicitari ingannevoli, che aveva coinvolto «società di contenuti quali Bright Moby e Yoom tramite l’hub tecnologico Pure Bros. Adesso il sequestro preventivo vincola invece 204mila euro sui conti di Accenture e 109mila euro sui conti di Vetrya che conferma di non essere indagata nonché la propria estraneità ai fatti pur avendo ricevuto un decreto di sequestro per euro 109.254. In un comunicato il gruppo italiano leader nello sviluppo di servizi digital, piattaforme cloud computing, soluzioni applicative e servizi broadband dichiara la sua fiducia nell’operato della magistratura e confida di «poter dimostrare a breve di non aver mai avuto alcun coinvolgimento diretto nella presunta truffa contestata ribadendo di aver avuto semplicemente un ruolo di aggregatore commerciale che non ha mai interagito con il processo di erogazione dei servizi». La Società conferma piena fiducia nei propri dirigenti Luca Tomassini e Alessandro Prili che ribadiscono l’assoluta e totale estraneità ai fatti contestati. Secondo i dati forniti da WindTre ad AgCom, da quando non sono più automatiche, le attivazioni sono crollate.

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