Guai per il rapper Federico Leonardo Lucia, conosciuto come Fedez. La procura di Roma lo ha iscritto sul registro degli indagati con l’accusa di diffamazione aggravata a causa del testo di una canzone dal titolo «No Game-Freestyle», nella quale il rapper milanese parla di Pietro Maso, l’uomo che ha scontato una pena ad oltre 30 anni di carcere per avere ucciso nel 1991 i suoi genitori. Al centro della vicenda giudiziaria il pezzo pubblicato prima dell’estate dal marito dell’influencer Chiara Ferragni. La strofa incriminata, finita nella denuncia depositata a piazzale Clodio dal legale Alessio Pomponi, arriva al minuto 1'22" dall’inizio del brano. «Flow delicato, pietre di raso, saluti a famiglia da Pietro Maso, la vita ti spranga sempre a testa alta come quando esce sangue dal naso», le parole che hanno scatenato la reazione di Maso, tornato libero nel 2013. Per il denunciante, «le espressioni utilizzate, riferite e riferibili in maniera chiara, diretta ed esplicita al sottoscritto, appaiono oggettivamente diffamatorie e non possono essere certamente ricondotte all’uso di immagini forti appartenenti al genere musicale o alla cifra artistica degli autori, ovvero a vicende personali assimilabili». «L'invito all’utilizzo di un arnese come la spranga rimanda mediante un linguaggio allusivo alle modalità con cui si è perpetrato il delitto - è detto nella denuncia finita all’attenzione dei magistrati capitolini e la locuzione che precede ironizza in maniera inaccettabile in merito alla mia vicenda personale». Per Maso la «libertà di espressione e di manifestazione del proprio pensiero, anche e soprattutto nel caso di specie non può determinarsi in modo da ledere l’onorabilità altrui, atteso, vi è più, che la vicenda che ha interessato il sottoscritto, ad oggi, non assume alcun interesse in termini di attualità e rilevanza storica».