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Arrestato ad Alghero l'ex presidente della Catalogna Puigdemont

È in carcere a Sassari. I giudici dovranno decidere se estradarlo o rilasciarlo

Carles Puigdemont

L’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont è stato arrestato dalla polizia al suo arrivo ieri sera (giovedì 23 settembre) all’aeroporto di Alghero sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale. L’ex presidente della Catalogna è stato subito trasferito nel carcere di Sassari.

Secondo il quotidiano El País, che cita fonti giuridiche, l’udienza di Puidgemont è stata già fissata per le 9 del mattino di oggi, venerdì. Il giudice dovrà decidere «se rilasciarlo o ordinare l’estradizione» in Spagna, secondo quanto scrive l'entourage dell’ex presidente catalano in una nota. Dopo l'arresto, la diplomazia spagnola si è attivata inviando il console onorario di Spagna per le province di Sassari, Nuoro e Oristano, l’avvocato algherese Fabio Bruno, con l’obiettivo di verificare che al leader dell’indipendentismo catalano sia garantito il rispetto delle regole internazionali.

Ad Alghero, unica città italiana di cultura e lingua catalana, il leader indipendentista doveva partecipare ad un incontro con il movimento autonomista sardo ed incontrare il presidente della Regione, Christian Solinas, e il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. A confermare la notizia, diffusa dai media spagnoli e subito rimbalzata su quelli internazionali, è stato Gonzalo Boy, l'avvocato di Puidgemont.

Il 30 ottobre 2017 Puigdemont era espatriato a Bruxelles per sottrarsi all’arresto dopo che la Procura di Madrid aveva accusato di ribellione l’intero esecutivo catalano in seguito al referendum del primo ottobre del 2017 sull'indipendenza di Barcellona. L’ex presidente si era rifiutato di tornare in patria per testimoniare e le autorità spagnole avevano emesso a suo carico un mandato d’arresto europeo che un mese dopo il Tribunale supremo aveva ritirato, consentendo così a Puigdemont di viaggiare per internazionalizzare la sua causa, senza però autorizzarne il rientro in Spagna. A marzo del 2018 le autorità spagnole hanno emanato un nuovo mandato di arresto europeo nei confronti di Puigdemont, fermato in Germania mentre tentava di tornare in Belgio dalla Finlandia. Berlino lo ha rilasciato, ma gli ha proibito di lasciare il Paese. A luglio un tribunale locale in Germania si è rifiutato di estradare l'ex leader con l’accusa di ribellione e ha ritirato le misure che gravavano su di lui. Puigdemont così è tornato in Belgio. Il 26 maggio 2019 è stato eletto parlamentare europeo ma non ha potuto recarsi a Madrid per ricevere l’investitura ufficiale, pena l’arresto. La Spagna non considera infatti il leader catalano un europarlamentare, quindi non ne riconosce l’immunità che invece gli è stata riconosciuta dall’assemblea di Strasburgo il 2 giugno del 2020. A marzo del 2021 il Parlamento europeo ha votato a favore della revoca dell’immunità di Puigdemont ed il 30 luglio del 2021 il Tribunale dell’Unione europea ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell’immunità parlamentare all’ex presidente della Catalogna e ai suoi ex ministri Toni Comín e Clara Ponsatí.

«Non vi è motivo di ritenere che le autorità giudiziarie belghe o le autorità di un altro Stato membro possano eseguire i mandati d’arresto europei emessi nei confronti dei deputati e consegnarli alle autorità spagnole», aveva sentenziato il Tribunale dell’Ue. Ora l’arresto in Sardegna. L’avvocato Boye ha scritto su Twitter che il suo assistito è stato ammanettato in base a un ordine di arresto che sarebbe in realtà «sospeso». La parola passa ora ai giudici della Corte d’Appello di Sassari.

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