Il Tar Sardegna, con un’ordinanza emessa ieri sera, ha respinto l’istanza cautelare con cui 173 sanitari, amministrativi dell’Ats Sardegna e liberi professionisti (tra cui veterinari, farmacisti e psicologi) no vax avevano chiesto la sospensione dei provvedimenti sull'obbligo della vaccinazione contro il coronavirus. Nel testo i giudici rilevano «consistenti dubbi di ammissibilità dell’impugnazione» proposta e la violazione dei principi sul cumulo processuale: i ricorrenti non sono singolarmente qualificati rispetto alle categorie professionali, che non sono tra loro omogenee. L’ordinanza considera «insussistenti i presupposti» per la sospensione degli atti impugnati. Nell’udienza camerale il difensore dei ricorrenti, che si sono affidati allo studio dell’avvocato genovese Daniele Granara, aveva chiesto il rinvio al merito dell’istanza cautelare per consentire la presentazione di un ricorso per motivi aggiuntivi contro le sanzioni nel frattempo disposte dalle Asl nei confronti di gran parte dei 173 sanitari no vax. A questa richiesta si sono opposti i legali Salvatore Casula e Silvio Pinna, per l’Ordine degli infermieri di Cagliari, Carlo Augusto Melis Costa, per l’Anci Sardegna e il comune di Quartu Sant'Elena, e Anna Zedda e Paola Trudu, in rappresentanza dell’Ats Sardegna, contro la quale era stata depositata l’impugnativa. «Il Tar ha deciso con una correttezza esemplare», commenta l’avvocato Melis Costa, che contro il ricorso aveva presentato un intervento ad opponendum, «rinviando alla fase di merito l’esame delle eccezioni preliminari. L’enorme pregio di quest’ordinanza è che si esce da una situazione d’incertezza».