Domenica 22 Dicembre 2024

Green pass in supermercati, uffici pubblici e trasporti: ecco dove potrebbe essere obbligatorio

L'obbligo del Green pass rimane una questione ancora aperta in molti ambiti. L'ultima proposta avanzata dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, suggerisce di ampliare l'obbligo della certificazione verde anti Covid-19 anche negli uffici del pubblico impiego per tornare a lavorare in presenza, ma anche in quegli ambiti lavorativi come supermercati e trasporti pubblici in cui è necessario garantire una continuità di servizio. E' già in vigore per accedere alle mense aziendali, per chi pratica professioni in ambito sanitario e in ambito scolastico, sta per iniziare il processo di conversione del decreto legge del 6 agosto 2021 che introduce l’obbligo di green pass per i trasporti a lunga percorrenza a partire dal 1° settembre ma si pensa di estendere la misura anche in altri ambienti.

Green pass obbligatorio, verso l’estensione nel pubblico impiego

L'obbligo del Green pass vige già per i lavoratori nell'ambito della sanità e della scuola, presto arriverà anche per i trasporti a lunga percorrenza e intanto si pressa per estenderlo anche nel pubblico impiego. Secondo Costa sarebbe necessario estendere l'obbligo del Green pass «per tutte quelle attività dove c’è da garantire la continuità di un servizio, per esempio gli operatori del Trasporto pubblico locale, i dipendenti dei supermarket e dei servizi essenziali ovvero quelli sono stati operativi durante il lockdown. Ma - insiste - anche i dipendenti degli uffici comunali e pubblici dovranno tornare alla normalità e in presenza: hanno la responsabilità di garantire un servizio al Paese e a contatto con il pubblico. Non è possibile che in alcuni territori siano ancora chiusi e in smartworking». Il Decreto legge del 23 luglio richiede il certificato verde anche per accedere ai concorsi pubblici, ma la giurisprudenza non si è ancora espressa a favore della legittimità della richiesta di vaccinazione o Green pass ai lavoratori, soprattutto quando ci sono di mezzo categorie fragili da tutelare, pertanto estendere l'obbligo al pubblico impiego potrebbe essere una soluzione. Intanto arriva il pressing anche dalle imprese. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, per esempio, ha lanciato un appello affinché la richiesta di Green pass non serva solo per accedere alle mense ma anche a tutti i luoghi di lavoro, modificando però i protocolli di sicurezza. Quello del rafforzamento dei protocolli di sicurezza è un obiettivo visto di buon occhio dai sindacati. I vertici della Cisl fanno presente che, il Green pass, da strumento utile, potrebbe diventare invece fonte di discriminazione all'interno degli ambienti di lavoro e pressano sull'obbligatorietà del vaccino.

I casi ancora in dubbio

La normativa finora lascia dei dubbi su altre categorie di lavoratori. Il decreto legge del 23 luglio 2021 ha previsto infatti l'obbligo del Green pass, dal 6 agosto, per accedere a ristoranti al chiuso, musei, palestre, piscine, centri benessere, sagre e fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali, sale gioco, concorsi pubblici. Dal 1° settembre invece il decreto del 6 agosto 2021 prevede l'obbligo per accedere ad aerei, treni, navi e traghetti, autobus che collegano più di due Regioni. Quello che non è chiaro è se anche il personale che lavora in queste strutture è sottoposto all'obbligo della certificazione verde.

Per chi è già obbligatorio il Green pass?

Dal 15 agosto il Green pass è obbligatorio per accedere alle mense aziendali, ma ci sono anche altri lavoratori per i quali vige questo obbligo. Si tratta di coloro che esercitano professioni sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, sia pubbliche che private, coloro che lavorano in farmacie, parafarmacie e negli studi professionali. A questi si affiancano, a partire dal 1° settembre, i lavoratori della scuola, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica. Chi non si adegua, sarà considerato assente ingiustificato, e a partire dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso, senza retribuzione.  

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