Domenica 17 Novembre 2024

Covid, non vaccinata la maggior parte dei morti delle ultime settimane

I decessi delle ultime settimane per Covid hanno riguardato soprattutto pazienti non vaccinati, immunizzati parzialmente o non responder. Fonti qualificate hanno spiegato all'ANSA che si tratta di un dato consequenziale, che non deve sorprendere, poichè nei reparti Covid degli ospedali di tutta Italia ad essere ricoverate sono soprattutto persone che non hanno ricevuto il vaccino per scelta o impossibilità, come nel caso di alcuni anziani ricoverati al Gemelli di Roma e morti nei giorni scorsi. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità nella terza settimana di luglio aveva segnalato che dei casi di Covid-19 registrati, la maggioranza riguardava soggetti non vaccinati. Roberto Cauda, direttore dell'Istituto di malattie infettive del Policlinico Gemelli spiega che "il parametro dei decessi è evidentemente legato a quello dei contagiati ricoverati". Quindi, se a ricorrere alle cure ospedaliere sono nella grande maggioranza persone non immunizzate, gli eventi fatali riguarderanno proprio loro. I dati specifici sui pazienti deceduti sono già stati forniti dalle singole Regioni all'Iss, che li sta elaborando in queste ore e li renderà noti nelle prossime ore. Le informazioni aggregate riguardano non solo l'avvenuta o mancata vaccinazione, ma anche l'età media, l'eventuale presenza di patologie, l'incidenza della variante Delta. I numeri che quotidianamente vengono forniti dal ministero della Salute mostrano un andamento sostanzialmente stabile dei decessi da dopo Ferragosto: nelle ultime 24 ore se ne sono contati 55, ieri 69, martedì 54. Dato non basso in cui rientrano anche - dicono dagli ospedali - pazienti ricoverati già da mesi. Intanto, se a pesare sugli ingressi in ospedale sono soprattutto le mancate vaccinazioni, l'Organizzazione mondiale della Sanità ha preso la sua posizione sull'eventualità della cosiddetta terza dose, affermando che al momento i dati non ne indicano il bisogno. A dirlo in una conferenza stampa Soumya Swaminathan, chief scientist dell'Oms, secondo cui la priorità al momento deve essere quella di aumentare le coperture nei Paesi che ancora non hanno avuto accesso ai vaccini. Secondo l'esperta iniziare con i 'booster' con buona parte del mondo ancora non immunizzata potrebbe essere addirittura controproducente: "Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei paesi ricchi, perchè non aiuterà a rallentare la pandemia. Togliendo dosi alle persone non vaccinate i booster favoriranno l'emergere di nuove varianti", ha detto. La dichiarazione non ha mancato di suscitare pareri discordanti pur restando una necessità la copertura vaccinale globale. "Prima di tutto bisogna vedere se il booster funziona e se è necessario. Tra tre settimane dovrebbero arrivare all'Ema i primi studi seri. Ma il mondo è grande e non è certo risparmiando la terza dose per chi ne ha bisogno che il vaccino arriverà a chi non ne ha avuto neppure una", commenta l'ex direttore dell'Agenzia europea del farmaco Guido Rasi. "È chiaro che il virus si ferma vaccinando tutti in tutto il mondo - aggiunge - ma quella dell'Oms è un'affermazione politica, condivido il messaggio. Ma il grande nemico nella distribuzione dei vaccini è la logistica, non è riempiendo i nostri ospedali di contagiati che si svuotano quelli dei Paesi che non ricevono il vaccino". E il nemico resta pure il rifiuto dell'immunizzazione. Come nel caso della donna di Napoli incinta e no vax , già madre di tre figli, che ha contratto il Covid ed è ora in rianimazione, con il neonato, dopo un parto cesareo. Neppure il marito e le famiglie avevano accettato la somministrazione del vaccino. A Vicenza, una neonata di 7 mesi è risultata positiva e ricoverata all'Ospedale di Santorso: positivi anche i giovani genitori che non risultano immunizzati. A Bologna una donna di 68 anni è morta di Covid oggi all'ospedale Maggiore dopo quattro giorni di ricovero. Non era vaccinata.

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