«Sì, certo che ricordo. Due mesi e mezzo fa, interpellato dal vostro giornale, preventivai l’uscita dal tunnel dell’epidemia alla fine di agosto 2021, sulla base di calcoli statistici che sovrapponevano la curva delle infezioni a quella delle vaccinazioni». Ma alla fine dello scorso maggio, durante quell’intervista, Bruno Cacopardo, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Garibaldi di Catania e membro del Comitato tecnico-scientifico regionale anti-Covid, precisò anche che la fine dell’incubo ruotava intorno all’accelerazione delle immunizzazioni e al comportamento virtuoso delle persone, «due fattori dirimenti che sono mancati, specie in Sicilia». Inoltre - scrive Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola -, sottolinea adesso il professore, «al tempo la variante Delta in Italia circolava con una prevalenza del 5%. Oggi invece...». "Sarà un’impresa riuscire a colmare il gap - dice Cacopardo -, a convincere quel 40% di popolazione non ancora vaccinata a correre verso gli hub. Mesi fa andavamo bene, dopo è subentrata la paura verso AstraZenca e si è verificato lo stallo. Ora sarà davvero arduo, se non impossibile, arrivare all’immunità di gregge: siamo vicinissimi alla quota massima di persone disponibili al vaccino, le altre difficilmente si presteranno alle somministrazioni".