Venerdì 22 Novembre 2024

Scuola, obiettivo tutti in classe: verso l'obbligo vaccinale per prof e personale

Prima la scuola, poi il lavoro, infine i trasporti. Dopo aver approvato il decreto che rende obbligatorio il green pass per una serie di attività e servizi non essenziali, il governo detta le priorità per le prossime settimane, con l'obiettivo di definire le misure prima della pausa estiva e renderle operative per la fine di agosto. La prossima settimana sarà dunque quella decisiva, anche se non è escluso che già entro la fine di questa almeno il dossier scuola arrivi sul tavolo del governo. I tecnici dei vari ministeri hanno cominciato a ragionare sugli interventi in base alle priorità indicate dal premier Mario Draghi, che dovrebbe tenere una conferenza stampa proprio per illustrare i nuovi provvedimenti il 5 o il 6 agosto. Al primo posto c'è la scuola e nelle prossime ore sono in programma due incontri: uno tra i sindacati e i tecnici della struttura commissariale e l'altro tra organizzazioni e il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. L'obiettivo primario è ridurre sensibilmente il numero dei prof e del personale non docente che non è ancora vaccinato, ad oggi 222mila persone. Nel caso in cui questo zoccolo duro non si sarà assottigliato per il 20 agosto, data entro la quale le Regioni devono fornire al commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo la fotografia reale della situazione, è molto probabile che venga introdotto l'obbligo vaccinale. "Nelle prossime ore valuteremo quale sarà lo strumento più efficace per far tornare tutti a scuola in presenza, in sicurezza e senza dad" ha il ministro della Salute, Roberto Speranza nel corso della trasmissione Controcorrente su Rete4. "Stiamo valutando - ha aggiunto - e nessuna ipotesi è esclusa , ci impegneremo, perché la scuola è una priorità". Ad eccezione di Matteo Salvini, nella maggioranza c'è un sostanziale via libera, i presidi hanno già fatto capire di esser anche loro d'accordo e i sindacati non sarebbero contrari, a patto però di avere prima "dati precisi sull'attuale copertura vaccinale dei prof". Ma i problemi non mancano, come dimostra l'ennesima richiesta dell'Associazione dei presidi a Bianchi: "Prima devono esser fatte le misure tecniche e le scelte politiche e poi discuteremo del Protocollo di sicurezza" in vista della ripartenza a settembre. In una lettera indirizzata al ministro i dirigenti scolastici chiedono "indicazioni chiare sull'obbligo vaccinale del personale scolastico e sul distanziamento". E in vista dell'incontro delle prossime ore al ministero, sono ancora tante le questioni sul tavolo: dalla quarantena all'utilizzo delle mascherine, fino alla necessità di presìdi negli istituti per lo screening della popolazione scolastica, nuove assunzioni di migliaia di 'docenti Covid' per ridurre le classi e orari scaglionati delle lezioni, che presuppongono il potenziamento del Tpl. "Dobbiamo portare tutti in presenza, non possiamo permetterci un altro anno come quello che abbiamo passato" ha ribadito oggi Figliuolo fissando come obiettivo il 60% dei giovanissimi tra i 12 e i 18 anni vaccinati entro la prima decade di settembre. Su questo fonte, il Comitato tecnico scientifico è stato molto chiaro nel verbale del 12 luglio. Primo, dicono gli scienziati del governo, è "assolutamente prioritario" evitare la Dad e riportare i ragazzi a scuola. Secondo, i vaccini sono fondamentali e quindi bisogna "promuovere la vaccinazione nella scuola". Non solo: il Cts non parla in modo esplicito di obbligo ma rivolge una "forte raccomandazione" alla politica "affinché sia fatto ogni sforzo per raggiungere un'elevata copertura vaccinale" anche "attraverso l'individuazione delle ulteriori misure, anche legislative". Inoltre, nel caso in cui fosse "giuridicamente percorribile", va ipotizzata la possibilità dell'obbligo del green pass per il personale della scuola. Quanto al distanziamento, il Cts raccomanda che sia mantenuto ma apre alla possibilità che salti. Il secondo tema sul tavolo del governo è quello del lavoro. Il ministro Andrea Orlando vedrà i sindacati nelle prossime ore ma sembra tramontata l'ipotesi di un intervento per il 6 agosto, quando diventerà obbligatorio il green pass. Anche perché, fanno notare fonti di governo, i protocolli di sicurezza tra le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali sono in vigore da oltre un anno e prevedono già tutta una serie di prescrizioni per i lavoratori. Possibile che vengano rivisti in maniera più restrittiva per la seconda metà di agosto e non è escluso che venga introdotto l'obbligo del pass, quantomeno per i lavoratori che sono a contatto con il pubblico. La stessa Federazione dei pubblici esercizi ha chiesto di non imporre il certificato verde ad agosto, "in un momento in cui - spiega - già c'è difficoltà a reperire dipendenti" e diventerebbe molto complicata la gestione dell'attività di ristorazione all'interno di porti, aeroporti, autostrade. Quanto ai trasporti a lunga percorrenza, infine, l'obbligo, secondo fonti di governo, potrebbe scattare per la fine di agosto, per evitare che con i ritorni dalle vacanze la curva subisca un'ulteriore impennata. Per navi, aerei e treni il governo avrebbe voluto inserire l'obbligo del pass già nel decreto approvato venerdì scorso ma poi si è deciso di rinviare per non creare problemi a chi aveva già prenotato e rischiava di dover annullare il viaggio.

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