In attesa di una decisione definitiva da parte di palazzo Chigi sul Green pass, che potrebbe arrivare domani, c'è chi ha già anticipato i tempi decidendo di rendere obbligatoria la certificazione verde per poter accedere alle proprie strutture. Gli esempi si moltiplicano in tutta Italia, dalla Sicilia a Milano, dai locali alle università. Nell'isola è il caso di tre locali siciliani, due sul lungomare agrigentino e uno a Palermo, che hanno dovuto anche fare i conti con gli insulti e le critiche arrivate da social network e recensioni online. L’obiettivo, spiegano i diretti interessati, è quello di tutelare la sicurezza di ospiti e clienti. I primi in assoluto sono stati i titolari di «Borgo Santulì» e «La Rotta», sulla spiaggia del Viale delle Dune ad Agrigento, annunciando giovedì scorso l’obbligo del certificato vaccinale per poter accedere alla struttura nelle ore serali, lasciando invece l'entrata libera durante il giorno, quando i due locali hanno maggiori accessi alla spiaggia e non ai servizi di ristorazione o divertimento. Proprio seguendo l’esperienza dei colleghi agrigentini, anche i gestori dell’enoteca letteraria "Prospero" di Palermo hanno deciso di vietare l’accesso ai non vaccinati, con tanto di cartello affisso sulla porta del locale e diffuso sui social. La titolare, Cinzia Orabona, è stata al centro di numerose polemiche e attacchi sui social network. «Le istituzioni - la difesa del deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi - tutelino la titolare che ha subito insulti razzisti e addirittura minacce». Più distesa, invece, sembra essere la situazione all’università Statale di Milano, che si appresta a diventare la prima università «covid free» e che chiederà il certificato agli studenti che intendano usufruire degli alloggi negli studentati. I ragazzi interessati avranno tempo fino al il 31 dicembre per vaccinarsi contro il covid e quindi entrare in graduatoria per un posto. Una decisione presa, ha spiegato il prorettore Marina Brambilla, da un lato per tornare a potere assegnare tutti i posti letto disponibili (anche quelli nelle camere doppie e triple) e dall’altro per mandare «un segnale di fiducia verso le scoperte scientifiche» ai ragazzi. «Come grande ateneo, con una delle facoltà di Medicina più importanti della Lombardia, ai primi posti per gli studi sul Covid - ha spiegato - riteniamo sia nostro dovere dare un segnale di fiducia verso la scienza e dare la possibilità agli studenti di tornare alla normalità con l’arma del vaccino». Per il momento si tratta di iniziative sporadiche e circoscritte che, però, sembrano convincere anche altri ristoratori e locali.
Il braccio di ferro
Un nuovo braccio di ferro è in corso tra Regioni e Governo sulle percentuali da definire per le nuove soglie di occupazione dei posti letto negli ospedali, che determineranno il passaggio da un colore all'altro. E sul green pass si prevedono una serie di step per un uso sempre più "estensivo": lo scopo è andare verso una road map che preveda un rafforzamento graduale dell'obbligo per accedere a luoghi affollati e attività di svago. L'ipotesi è anche quella di convincere così gli indecisi del vaccino e garantire alcune attività - come i ristoranti al chiuso - già con la prima dose, per poi passare alla fase dell'accesso solo col ciclo vaccinale completo. Aspetti su cui non tutti i governatori sono d'accordo, più propensi all'utilizzo del lasciapassare solo per riaprire le attività ancora ferme e scongiurare chiusure in autunno. Le misure per fronteggiare l'eventuale quarta ondata del Covid, che saranno inserite nel prossimo Decreto legge, si stanno ancora scrivendo. Il confronto e le interlocuzioni delle ultime ore - anche all'interno della stessa maggioranza - avrebbero portato allo slittamento della cabina di regia e del Cdm a giovedì 22 luglio: le mediazioni per arrivare ad un accordo che accontenti tutti, i governatori e le varie anime dell'Esecutivo, dunque proseguono. "Sia sulla revisione dei parametri per le zone che sull'uso del green pass sono in corso ulteriori interlocuzioni con il Governo", spiega il presidente dei governatori, Massimiliano Fedriga, annunciando a breve una posizione definita. Per ora l'idea delle Regioni è quella di "utilizzare il green pass come un salvacondotto per scongiurare chiusure al di fuori della zona bianca", introducendo intanto l'obbligo di accesso con il pass a discoteche e grandi eventi. L'uso del pass per ristoranti e locali al chiuso - secondo i governatori - dovrebbe invece riguardare le aree al di fuori della zona bianca: "Una misura che, soprattutto in autunno - dicono - servirebbe per evitare nuove chiusure". Anche tra le forze politiche del centrodestra avanzano le richieste di chi chiede di evitarne eventuali applicazioni a scuola o negli ospedali. Sembra certo, comunque, che al prossimo Cdm non saranno affrontati i temi sulla riapertura delle scuole a settembre o degli eventi sportivi.