È di nuovo in crescita la curva dei contagi in alcuni Paesi europei, mentre in Italia il rialzo appare «più contenuto» anche se bisogna tenere alta la guardia e accelerare sulla vaccinazione degli over 60. E’ il pensiero di Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, intervistato dal Corriere della Sera. «Che la curva dei contagi in Europa sia tornata a risalire è ormai un evidente dato di fatto. In alcuni Paesi, come Regno Unito, Spagna e Portogallo in maniera decisamente marcata, al punto da far considerare o, addirittura, in alcune nazioni di adottare, misure più rigide per i passeggeri in arrivo da quei Paesi», afferma Locatelli secondo il quale in Italia «il fenomeno è, al momento, molto più contenuto. Questo incremento nei contagi è dovuto in larga parte alla progressiva dominanza della variante Delta che per la sua contagiosità, stimata essere di circa il 60% superiore a quella della variante Alfa, è passata rapidamente da pochi punti percentuali a valori del 50-60% in alcune regioni». Solo colpa del ceppo mutante? «Qualche leggerezza di troppo, come gli episodi di Codogno e di Manfredonia, ha pure contribuito. Non è il caso di creare allarmismi, in quanto i dati su decessi e ricoveri in terapia intensiva sono molto più confortanti grazie alle vaccinazioni. E quest’ultima osservazione deve essere un ulteriore incentivo per completare in fretta il percorso dell’immunizzazione nelle fasce d’età oltre i 60 anni», risponde Locatelli che, alla domanda se le vaccinazioni agli adolescenti sono troppo poche, fa notare che «le agenzie regolatorie, straordinariamente attente e orientate su scelte stringenti, hanno approvato il vaccino di Pfizer-BioNTech a partire dal compimento dei 12 anni, ciò significa che il profilo di sicurezza è stato largamente valutato e dimostrato. Per quanto pertiene i casi di miocardite e pericardite (infiammazione del muscolo cardiaco) le segnalazioni sono molto rare. Gli esperti hanno ritenuto «possibile» un legame con i vaccini a Rna suggerendo di includerli come possibili effetti collaterali». Da pediatra cosa dice? «Oltre a essere estremamente rari, la maggior parte dei casi sono lievi e spesso si risolvono da soli. La miocardite e la pericardite sono molto più comuni se si contrae Covid-19 e, quindi, i benefici derivanti dai vaccini anche nella fascia adolescenziale superano di gran lunga i minimi rischi. Non ho dubbi nel raccomandare la vaccinazione anche in questa fascia di età», risponde in conclusione il coordinatore del Comitato tecnico scientifico.