Il 14 marzo, a poche ore dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca, morì l’insegnante di musica di 57 anni Sandro Tognatti. La procura di Biella ha imposto l'espletamento di accertamenti tecnici complementari agli esiti dell’esame autoptico, per verificare eventuali nessi tra la morta il vaccino.
Le risultanze, spiega in una nota Teresa Angela Camelio, procuratrice di Biella, "hanno confermato l’assenza di una causalità giuridicamente rilevante tra la somministrazione del vaccino Astrazeneca e il decesso". Tognatti infatti, "versava in una condizione patologica pregressa, denominata cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, difficilmente rilevabile mediante esami radiologici". Per effetto della vaccinazione e delle condizioni pregresse in cui il soggetto versava, l’elevato stato febbrile (che costituisce reazione comune alla somministrazione del vaccino) ha rivestito "un ruolo di evento scatenante idoneo a causare un arresto cardiaco successivo ad aritmia (non prevedibile)".
La causa della morte, quindi, è correlata in modo diretto ad una preesistente condizione patologica del miocardio non conosciuta nè conoscibile in assenza di precedenti patologici clinicamente evidenti e non rilevabile in sede anamnestica.
In merito alla correttezza della composizione del prodotto Covid19 Vaccine Astrazeneca lotto ABV5811, prosegue la procura, "l'analisi della documentazione acquisita ha permesso di rilevare l’assenza di criticità sia nella catena di conservazione, sia nella preparazione farmaceutica del vaccino". Le risultanze della consulenza tecnica verranno inviate all’Agenzia Italiana del Farmaco.
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