Papa Francesco operato al colon, intervento di tre ore: "Ha reagito bene". Sette giorni di degenza
Bergoglio si va riprendendo, lentamente com'è normale che sia, dall’intervento per un diverticolo al colon. L’età conta, conta l’essere stato sottoposto ad anestesia generale.
Papa stamattina in buone condizioni
"Sua Santità Papa Francesco è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo. L’intervento chirurgico per la stenosi diverticolare effettuato nella serata del 4 luglio ha comportato una emicolectomia sinistra ed ha avuto una durata di circa 3 ore. Si prevede una degenza di circa 7 giorni salvo complicazioni". Lo ha dichiarato stamani il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni.
Il bollettino dopo l'operazione del Papa
Il bollettino medico, rilasciato in tarda serata dopo il risveglio, assicurava: "Ha reagito bene". Tre parole che dicono tutto. La situazione va monitorata, ma la prima reazione è positiva. Certo, si tratta di un paziente di 84 anni, il che lascia immaginare una convalescenza non brevissima. Si parla di cinque giorni. La notte è trascorsa tranquilla, fanno sapere fonti dell'ospedale.
Il primo ricovero di Papa Francesco
È il primo ricovero del suo pontificato. Giovanni Paolo II era talmente oggetto di analisi, controlli e interventi che, non senza senso dell’humour, definì il Gemelli "il terzo Vaticano" dopo San Pietro e Castel Gandolfo. È stato Roberto Bernabei, il gerontologo da alcuni mesi chiamato a essere il medico del Papa, o - come si diceva una volta - l’archiatra papale, a sollevare il problema dello stato del colon del Pontefice. Ricovero improvviso, quindi, perchè non certo annunciato. Ma programmato: oggi è il primo giorno di riposo, tradizionalmente, per un pontefice abituato a tirare il fiato nelle calde giornate di luglio, senza andare a Castel Gandolfo. Un’abitudine che dura dalla sua elezione, nel 2013, e sulla quale ormai si regolano i ritmi del riposo dei suoi stessi collaboratori. Papa Francesco è arrivato accompagnato al policlinico da un collaboratore. È sceso dall’automobile di fronte all’ingresso principale ed è stato sistemato al decimo piano, nella "la stanza dei Papi". Quella che ha ospitato molte volte Wojtyla. Lastre, esami di rito, intervento condotto dal professor Sergio Alfieri.
L'Angelus del Papa: "Pregate per me"
C'è da notare, inoltre, che pochi giorni fa, in occasione dell’Angelus per la festa dei Santi Pietro e Paolo, Francesco aveva insistito più del solito sulla necessità di pregare per lui. Di solito, al termine di ogni intervento pubblico, si rivolge ai presenti per dire: "per favore, non dimenticatevi di pregare per me". L’altro giorno era stato più lungo ed esplicito: "Vi chiedo di pregare per il Papa. In modo speciale. Il Papa ha bisogno delle vostre preghiere, Grazie, so che lo farete". Ieri, poi, un altro Angelus.
Il Papa e gli impegni in Vaticano
Giornate pesanti, segnate dal caso del palazzo di Londra comprato e venduto in circostanze tutte da chiarire. Sabato il provvedimento di rinvio a giudizio della giustizia vaticana: dieci persone e quattro società, accusate variamente di truffa, estorsione, riciclaggio, peculato. Tra tutte spicca Angelo Becciu, l’ex potentissimo numero due della Segreteria di Stato che un anno fa Bergoglio in persona privò delle prerogative cardinalizie e dalla fine di luglio siederà sul banco degli imputati. Nessun riferimento ai fatti, anche se il Papa a un certo punto rileva: "Possiamo conoscere varie cose di una persona, farci un’idea, affidarci a quello che ne dicono gli altri, magari ogni tanto incontrarla nel quartiere, ma tutto ciò non basta". Certo, si riferisce a Cristo non riconosciuto nella sinagoga di Cafarnao, ma la frase può essere letta anche con il codice inverso. A ogni modo, Francesco ostenta di guardare al futuro. Annuncia infatti il suo prossimo viaggio: sarà a settembre in Ungheria e Slovacchia. Era cosa già nota, ma questo è l’annuncio ufficiale. Come dire: si guarda già oltre, tutto va bene. Ma, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.
Il Papa operato dal direttore del progetto Gemelli-Giglio
"A nome anche del Governo della Regione siciliana esprimiamo il sentimento di vicinanza al Pontefice per l'intervento adeguatamente riuscito. Certamente fa piacere che il direttore del Progetto Gemelli-Giglio, proprio in questa componente della chirurgia del colon, sia lo stesso professionista che nella giornata di ieri ha operato il Santo padre e che lavorerà anche in Sicilia". Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, oggi a Catania, a margine del progetto dedicato ai pazienti oncologici 'L'albero delle idee', promosso dall’ospedale Cannizzaro. "Noi abbiamo bisogno - ha aggiunto Razza - di dare messaggi positivi nell’ambito della sanità siciliana e vogliamo che tutti i cittadini sappiano che lo sforzo che stiamo facendo è quello di rendere il più possibile crescente la qualità assistenziale in ogni luogo, in ogni provincia della nostra regione".