Venerdì 20 Dicembre 2024

Vaccino Covid, dal 10 giugno stop alle fasce d'età e prenotazione libera per tutti

Dal 10 giugno non ci saranno più restrizioni relative alle fasce d'età per prenotare il vaccino anti-Covid. La campagna potrà accelerare ulteriormente dunque nelle prossime settimane, così come pianificato dal commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Ancora un paio di settimane per allineare le regioni in modo che nessuno resti indietro nelle somministrazioni ad anziani e fragili, dopodiché via libera alla prenotazione per tutti. La disponibilità di vaccini arriverà a 28 milioni di dosi entro fine giugno: 8,5 milioni arriveranno nei prossimi giorni, le altre 20 il mese prossimo. «Sugli over 80, che è la categoria più a rischio, abbiamo vaccinato oltre il 90%, ne mancano all’appello 460 mila - ha spiegato Figliuolo a Dimartedì su La7 - Per gli over 70 siamo all’80% e ne mancano 1,2 milioni, sugli over 60 siamo a oltre il 65% e ne mancano all’appello 2,6 milioni, considerando la platea calcolata su tessera sanitaria». L'Alto Adige intanto anticipa tutti: i cittadini che hanno compiuto i 18 anni potranno prenotarsi per la vaccinazione, dunque senza limiti specifici alle fasce di età maggiorenni, dopo che ormai più della metà degli altoatesini tra i 40 e 49 anni ha ricevuto il primo shot, sono prenotati per la vaccinazione o sono guariti dall’infezione. In Sicilia è invece partita l’immunizzazione dei ragazzi che affronteranno l’esame di maturità il prossimo 16 giugno. Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a Radio Anch'io su Radio Uno Rai, ipotizza anche un possibile anticipo delle prenotazioni libere: «Penso che potrebbe essere anticipata rispetto al 10 giugno la possibilità di aprire la prenotazione alle vaccinazioni a tutti senza distinzione per fasce di età. Oggi di fatto tutte le Regioni stanno correndo. Il problema non sono le fasce d’età in questo momento, ma l'adesione alla campagna vaccinale: abbiamo ancora una resistenza soprattutto in certe fasce d’età». «C'è una piccola parte molto limitata di no vax - ha osservato - altre invece sono persone che hanno paura e hanno bisogno di rassicurazione. C'è stata comunicazione molto caotica sui vaccini, pensiamo a cosa è successo su AstraZeneca. Dobbiamo rassicurare e dire alle persone che si devono affidare alle evidenze scientifiche e non all’emotività».

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