Il progetto del vaccino italiano Reithera va avanti. A 4 giorni dallo stop della Corte dei Conti al decreto che attivava i fondi per la biontech romana, l'azienda scrive ai centri che hanno preso parte finora alla sperimentazione dell’immunizzante sottolineando che «Reithera continua, come prima e più di prima, con determinazione ed impegno a credere nel progetto».
«La decisione della Corte - afferma Reithera - non avrà alcun impatto sul regolare proseguimento e svolgimento della fase II del vaccino. Per lo svolgimento della fase III, in mancanza di intervento da parte del governo, Reithera cercherà fonti di finanziamento alternativi. Il pronunciamento della Corte dei Conti non riguarda la bontà del progetto o del vaccino ma aspetti tecnico-giuridici legati al contratto di finanziamento».
In particolare l’azienda parla di «un vizio di forma del contratto di sviluppo». Ma una soluzione, dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, «dovrà essere trovata. Avere una possibilità di un vaccino fatto in casa - aggiunge - è un’opportunità per tutta l’Italia». Mentre il ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, annuncia che «il governo continuerà ad andare avanti nella ricerca. Lo farà magari in forme diverse rispetto alla forma usata in passato». Parole che fanno eco a quelle del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che in precedenza aveva sottolineato come il governo dovrà sostenere lo sforzo e le capacità della ricerca italiana per avere un ruolo nel mondo. E sulla posizione dello Spallanzani di Roma, il direttore scientifico, Giuseppe Ippolito, anche componente del Cts, chiarisce: «Non c'è stato nessun passo indietro dello Spallanzani ma solo complessità organizzative e logistiche anche dovute alle molteplici attività in corso presso l’Istituto sul piano sia scientifico che clinico in una fase di emergenza come quella attuale».
Ippolito osserva che «la fase 2 si è di fatto conclusa, adesso verranno raccolti e pubblicati i dati sui volontari. Per la fase 3 vedremo cosa succederà: prima di tutto dipenderà dall’azienda che detiene il brevetto e dalle capacità economiche della stessa. Spero che venga presa una decisione chiara e nel minor tempo possibile. La corsa ai vaccini non può aspettare: è un progetto strategico». Secondo il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, quello di Reithera è un «obiettivo più di medio e lungo termine», visto che «abbiamo 4 vaccini disponibili e a giugno avremo anche il Curevac».
Ad incappare nelle maglie dei magistrati contabili è stato il decreto per la produzione del vaccino italiano, che prevedeva un finanziamento di 50 milioni su un totale di 81 previsti dal decreto rilancio. L’azienda però vuole «tranquillizzare» i volontari e "ringraziare investigatori e i volontari stessi che autonomamente in questi giorni stanno testimoniando la loro esperienza positiva sui media, contribuendo a fare un pò più di chiarezza sulla realtà del progetto».
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