«Stiamo lavorando ad un inibitore delle proteasi, un farmaco che blocchi la riproduzione del virus. Siamo ancora nella fase uno, stiamo cercando il dosaggio giusto. E così come si è andati veloci nella scoperta del vaccino possiamo farlo anche nella sperimentazione del farmaco». Lo ha detto a Sky TG24 Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, spiegando che l’ipotesi è che «i trial possano finire entro l’anno. Possibile che per il prossimo anno avremo anche una pillola anti-covid». Marino ha poi sottolineato che nel giro di 4 settimane dovrebbe arrivare l’autorizzazione Ema per le temperature di conservazione: «Sono state di fatto alzate fino a 2-8 gradi. E' stata fatta richiesta all’Autorità regolatoria per conservalo a questa temperatura per un mese». Sempre tra quattro settimane, l’agenzia regolatoria europea dovrebbe decidere sul vaccino per i ragazzi di 15 anni :"la sottomissione dei dati sul vaccino ad Ema è stata fatta il 30 aprile - ha detto - di solito i tempi tecnici per approvare sono di 4 settimane. A marzo è partito trial per i soggetti ancora più giovani che vanno dai sei mesi agli undici anni divisi in fasce d’età: uno studio dai 5 agli 11 anni, dai 2 ai 5 anni e dai 6 mesi ai due anni. Ci aspettiamo che tra settembre e novembre dovrebbe arrivare la sottomissione all’Autorità regolatoria anche delle fasce più basse. Per la fine dell’anno potremmo avere anche il vaccino per i neonati». Il direttore medico di Pfizer Italia ha continuato dicendo che la casa farmaceutica si sta impegnando «per aumentare la velocità di produzione. Pfizer ha ridotto i tempi di produzione delle fiale da 110 a 60 giorni e si impegna a ridurlo ulteriormente. Esiste un dialogo con Ue per la fornitura di un maggior numero di dosi. E’ sicuramente necessaria la collaborazione di tutti». Infine Marino ha sottolineato: «La tecnologia mRna è innovativa e si stava studiando da tempo. Verrà sicuramente sviluppata nei confronti di altre infezioni virali ma anche in campo oncologico. Nell’ambito della partnership con Biontech stiamo valutando altri filoni di ricerca».