L'Italia si avvia a diventare per oltre la metà gialla dalla prossima settimana. Un colore tanto atteso da molte regioni perchè da lunedì 26 aprile consentirà le prime riaperture. Il monitoraggio di oggi sull'andamento del Coronavirus è dunque molto atteso, anche se è già possibile fare previsioni sulle fasce di rischio.
Le nuove aperture di lunedì, per esempio, sono già state annunciate con certezza da alcune regioni con dati in netto miglioramento, come Lazio e Liguria. Ma secondo gli ultimi dati ad avere lo stesso colore sarebbero anche Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto, visto che hanno tutte un Rt nel valore inferiore sotto l'1 e un rischio basso o moderato, compatibile con uno 'scenario 1'.
Andrà peggio a Sicilia, Calabria, Basilicata, Valle d'Aosta, che dovrebbero restare in arancione, avendo un Rt vicino a 1 e un'incidenza sopra 200. Solo la Sardegna sarà in zona rossa.
Lieve calo dell'incidenza dei casi di Covid-19, pari a 157,4 per 100.000 abitanti, come rileva il monitoraggio settimanale Ministero Salute-Iss per il periodo 12-18 aprile, contro 160,5 per 100.000 abitanti della settimana precedente. Il dato puntuale a giovedì - che è quello preso a riferimento per le decisioni - sarebbe di 159. Complessivamente, l'incidenza resta elevata e lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino del tracciamento dei casi.
Resta alto il numero di regioni con un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: sono 12 contro le 14 della settimana precedente. Il tasso nazionale di occupazione in terapia intensiva è sopra la soglia critica (35%), anche se il numero di ricoverati è in calo da 3.526 (13/04/2021) a 3.151 (20/04/2021). Dopo settimane diminuisce invece per la prima volta la pressione sui reparti ospedalieri: il tasso di occupazione in aree mediche è al 36%, sotto la soglia critica.
Cosa riapre da lunedì 26 aprile
Da lunedì 26 aprile fanno il loro ritorno le zone gialle e si riaprono in confini delle regioni anche se per spostarsi tra le regioni rosse e arancioni sarà necessaria la certificazione verde, ovvero un pass che attesti il completamento del ciclo di vaccinazione (valida sei mesi), la guargione dal Covid (dura sei mesi dal certificato di guarigione) o un tampone negativo che però ha una validità di 48 ore.
Da lunedì tornano in classe tutti gli studenti fino alla terza media, e anche quelli delle scuole superiori anche se con alcune limitazioni: la presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%, in zona gialla e arancione dal 70% al 100%. Riaprono anche le Università nelle zone gialle e arancioni con lezioni in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno.
Da lunedì in zona gialla riaprono i ristoranti anche a cena, ma all'aperto, riaprono al pubblico (sempre in zona gialla) anche cinema, teatri, sale concerto, live club. I posti a sedere devono essere preassegnati e con una distanza di un metro l'uno dall'altro. Consentita una capienza massima del 50% e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1.000 all'aperto. In zona gialla, da lunedì 26 aprile, sarà consentito anche lo svolgimento all'aperto di qualsiasi attività sportiva, anche di contatto.
Le aperture successive
Le manifestazioni e gli eventi sportivi di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Coni e del Comitato paralimpico potranno essere aperte al pubblico a partire dal primo giugno. Consentita una capienza del 25 per cento di quella massima autorizzata e comunque non superiore a mille spettatori per gli impianti all'aperto e 500 per quelli al chiuso. Per eventi di particolare rilevanza e tenuto conto delle caratteristiche dei siti è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di spettatori.
Conto alla rovescia anche per le palestre che potranno riaprire dal 1 giugno in zona gialla, mentre dal 15 giugno sarà la volta delle fiere. In zona gialla saranno consentiti convegni e congressi dal primo luglio, così come le attività nei centri termali. Per quella data potranno riaprire anche i parchi tematici e di divertimento.
La situazione in Sicilia
La Sicilia, che resterà in zona arancione, dovrà dunque rimandare le prime riaperture. A consigliare di mantenere alta la guardia, del resto, sono proprio i dati settimanali contenuti nel report della Fondazione Gimbe, che continuano a registrare un aumento dei contagi. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti covid, mentre la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 7,5% -a cui aggiungere un ulteriore 8,7% solo con la prima dose.
Anche la curva dei contagi giornalieri nell'isola continua a crescere. Ieri sono stati 1.412 i nuovi positivi su 34.077 tamponi processati, con una incidenza del 4,1%. La regione è al quinto posto per numero di casi in un giorno. Le vittime sono state 23 e portano il totale a 5.241. Il numero degli attuali positivi è di 25.628 con un incremento di 440 casi rispetto a mercoledì; i guariti sono 949.
Negli ospedali il trend dei ricoveri fortunatamente sembra invertirsi: sono 1.422, 34 meno rispetto a mercoledì, dei quali 178 nelle terapie intensive.
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