Sicilia Covid free in tempi brevi? La richiesta arriva forte da Nello Musumeci a Mario Draghi per rilanciare il turismo nell'Isola mentre nel resto d'Italia cominciano a spuntare proposte e prove di ripartenza che vanno dal passaporto vaccinale ai trasporti "sicuri" al 110% esteso alle strutture ricettive. Ma non ci sono date certe. Il premier Mario Draghi non ne dà, anche se il ministro del turismo Massimo Garavaglia ieri ha ipotizzato il 2 giugno per la ripartenza di un settore fortemente penalizzato: "E' la nostra festa nazionale e potrebbe essere una data delle riaperture per noi". Incoraggiante il premier Draghi, che pure sottolinea di non poter dare una data, perché tutto dipende dall'andamento epidemiologico e dalle vaccinazioni: "Garavaglia dice a giugno. Speriamo, magari anche prima, chi lo sa. Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt'altro". Di rendere le isole Covid Free, come sta facendo anche la Grecia, parla il ministro del turismo ("possiamo farlo") ma anche i presidenti di Sardegna e Sicilia, Christian Solinas e Nello Musumeci, che chiedono al premier Mario Draghi di "avere il coraggio" di andare oltre la proposta di vaccinazione delle sole isole minori e puntare a immunizzare con il vaccino l'intera popolazione delle due isole più grandi Isole del Mediterraneo e "a spiccata vocazione turistica", che "possono garantire numeri importanti per la ripresa dell'economia nazionale". Proposta a cui plaude anche il leader della Lega, Matteo Salvini: "Sono a favore di Sicilia e Sardegna e la loro proposta di comprare i vaccini anche di tasca loro pur di ripartire con il turismo". E mentre il governatore chiede a Roma una via maestra per la Sicilia, l'Isola si lecca le ferite con 1.287 nuovi positivi su 27.170 tamponi, con una incidenza del 4,7%. La regione ora è quinta per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state 11 e portano il totale a 4.757. Stabile il numero dei pazienti Covid ricoverati in ospedale: 1.283, uno in più, anche se nelle terapie intensive sono 164, sette in più. La distribuzione territoriale vede ancora una volta concentrato il maggiore numero di casi nella provincia di Palermo: 438. L'andamento preoccupante della pandemia in Sicilia è confermato anche dal report settimanale della Fondazione Gimbe. Nella settimana 31 marzo-6 aprile, l'indicatore relativo agli "attualmente positivi per 100.000 abitanti" sale a 502 casi, il 52% in più. La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è invece ancora bassa, il 5,4% (rispetto a una media nazionale del 6%).