Giovedì 26 Dicembre 2024

Decreto Covid, linea dura fino al 3 maggio ma si valuta l'apertura a pranzo di bar e ristoranti

Il premier Mario Draghi

Riunione della cabina di regia sull'emergenza Coronavirus convocata dal premier Mario Draghi. Si è discusso del nuovo decreto Covid per valutare come intervenire alla luce dei quasi 24 mila tamponi positivi e di altri 460 morti nelle ultime 24 ore. I dati restano preoccupanti, soprattutto quello delle vittime rispetto ad altri grandi Paesi europei, ed ecco perchè sono sempre meno probabili le riaperture dopo Pasqua, una volta scaduto il provvedimento in vigore fino il 6 aprile. Il decreto legge con le nuove misure dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri nei primi giorni della prossima settimana, forse martedì. Oltre alle scuole, con la decisione di tenerle aperte fino alla prima media anche in zona rossa, il governo sta valutando le altre misure che riguardano il ripristino del sistema originario dei colori - compreso il giallo sospeso in questo periodo -, gli spostamenti tra regioni e le attività produttive. Una strategia per le prossime settimane che vede confrontarsi linee molto diverse all'interno dell'esecutivo di Draghi. Guarda più lontano il presidente Sergio Mattarella, secondo cui "ci attende un periodo di ricostruzione, impegnativo ma ricco di opportunità per ripensare i modelli di sviluppo su cui si fondano le nostre società e renderli più sostenibili e dinamici". Il premier intende anche questa volta, nelle decisioni sulle misure anti contagio, farsi guidare dalle indicazioni della scienza e dunque dai dati epidemiologici. La speranza per ora è che nei 12 giorni che mancano al 6 aprile la curva dei contagi inizi a raffreddarsi, ma dopo qualche timido segnale incoraggiante negli ultimi giorni, mercoledì e ieri c'è stata la doccia fredda con quasi mille morti e 45 mila positivi. Segnali che uniti alla lentezza della campagna vaccinale - di cui fanno le spese soprattutto i più anziani, la categoria maggiormente colpita dai decessi - potrebbero alimentare gli argomenti dei ministri "rigoristi", tra cui vengono collocati il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro della Cultura Pd Dario Franceschini e Stefano Patuanelli (Agricoltura, M5S). L'ipotesi che prevale tra i ministri più prudenti è quella di prolungare le restrizioni attuali oltre Pasqua. Nel centrodestra di governo che spinge per allentamenti si riconosce da alcune fonti ministeriali che la situazione dell'epidemia resta pesante, mentre altre parteggiano comunque per una ripartenza non solo dell'istruzione, ma anche del commercio e della ristorazione laddove possibile. In pressing sull'esecutivo Matteo Salvini. "Lavoriamo perché aprile sia il mese della rinascita, delle riaperture, del rilancio - dice il leader della Lega -. Il sostegno più efficace è il ritorno al lavoro: gli italiani hanno tenuto duro un anno, si meritano il ritorno alla vita". Aperturista anche la linea di Forza Italia e Italia Viva. E prende quota, tra i meno rigidi, l’ipotesi di un allentamento delle misure per le regioni dove la curva epidemiologica mostrerà una discesa dopo Pasqua. L'obiettivo è consentire l'apertura di bar e ristoranti a pranzo ma con i divieti della fascia arancione nel fine settimana e il lockdown per il weekend del primo maggio. I "rigoristi" invece vorrebbero riaprire solo le scuole in presenza fino alla prima media, anche in zona rossa, già da dopo Pasqua e per il resto mantenere le restrizioni attuali, a quanto trapela, per tutto aprile e magari fino al 3 maggio, dopo il ponte della Festa dei lavoratori. Una mediazione potrebbe essere trovata su un approccio per 'step' con aperture progressive dopo il 15 aprile. Intanto le regioni si preparano a un altro weekend blindato, tutte in zona rossa o arancione come da decreto (con la Sardegna ex bianca e ora arancione), mentre oggi il monitoraggio settimanale dovrebbe permettere il passaggio alla fascia arancione del Lazio. In bilico il Veneto, la Lombardia dovrebbe restare nella zona rossa mentre la Toscana spera di uscire dall'area di massima restrizione. In Valle d'Aosta, invece, si ipotizza di anticipare la zona rossa già da sabato, con un Rt balzato a 1,75 (quasi due contagiati per ogni infetto) e 291 positivi su 100 mila abitanti (la soglia massima prima del rosso automatico è di 250). Sono al vaglio misure per limitare gli spostamenti e gli assembramenti nel fine settimana. ""Da lunedì saremo certamente in zona rossa", dice il governatore Erik Lavevaz.

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