Prosegue la campagna vaccinale in Italia: in media meno di 200mila dosi somministrate al giorno (l'obiettivo dichiarato è arrivare a mezzo milione). Un andamento lento dovuto non solo alla scarsità di vaccini: quasi due dosi su 10 rimangono ancora nei freezer, malgrado l’indicazione del ministero sia ormai quella di non conservare troppe scorte per i richiami, in attesa che arrivino i nuovi approvvigionamenti previsti nelle prossime settimane. I dati quotidiani pubblicati dal commissariato all’Emergenza parlano chiaro: a oggi sono 7.841.399 le dosi inoculate, pari all’81,9 per cento del totale.
Ma è un’Italia che viaggia a due velocità, con diverse Regioni alle prese con problemi logistico-organizzativi. E’ il caso per esempio della Lombardia, che si appresta ad azzerare il consiglio di amministrazione di Aria Spa - responsabile del flop della gestione delle somministrazioni per gli anziani - e a procedere alla nomina di un amministratore unico. Le dosi somministrate sono sotto la media nazionale, al 78,3%. Al contrario la Campania mostra una capacità più che buona di somministrare le dosi di vaccino, anche se non in maniera omogenea in tutta la regione. La regione, infatti, vanta l’82,38% di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate, anche se province come Avellino e Benevento finora hanno vaccinato poco, utilizzando soltanto il 6,93% delle dosi.
Anche il governatore Nello Musumeci, forte del suo 83% di dosi somministrare afferma che "la Sicilia ha oggi numeri che ci pongono in testa tra le regioni italiane per le vaccinazioni anti-Covid". Mentre il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini annuncia: "Entro la fine di aprile confido che avremo terminato tutta la popolazione ultraottantenne con la seconda dose".
In generale, sono la Sardegna, la Liguria e la Calabria le Regioni che riescono meno a ad utilizzare le dosi di vaccini che sono state loro consegnate dal Commissario Francesco Paolo Figliuolo. La prima infatti non è riuscita a utilizzare più del 69,9 per cento delle dosi consegnate, mentre la seconda va un pò meglio ma resta ancorata al 70,6 per cento. In Calabria si registrano appena 202.947 somministrazioni su un totale di 285.460 dosi consegnate (71,1 per cento).
Al contrario La Valle d’Aosta (91,2 per cento), la Provincia Autonoma di Bolzano (90 per cento) e la Campania (86,7 per cento) sono quelle più virtuose. In totale, stando ai dati della struttura commissariale, le dosi consegnate alle regioni italiane sono 9.577.500. Di queste, 6.610.500 sono di Pfizer, 493.000 di Moderna e 2.474.000 di AstraZeneca. Sono sette le regioni che non superano la media nazionale di dosi somministrate.
Oltre alle tre citate, anche Lombardia (78,3 per cento), Friuli Venezia Giulia (81,7 per cento), Veneto (79,2 per cento) e Umbria (80,3 per cento). Tutte le altre sono sopra la media con percentuali che variano: Puglia (86,1 per cento), Toscana (80,3 per cento), Sicilia (82,6), Piemonte (84,8) Provincia Autonoma di Trento (83,5 per cento) Marche (84,7), Lazio (84,3), Molise (85,9), Emilia Romagna (84,9) Basilicata (82,8) e Abruzzo (86,5).
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