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Vaccino AstraZeneca e morti sospette, ecco tutte le indagini dalla Sicilia al Piemonte ma governo pronto a revocare lo stop

Centralini di medici e Asl in tilt in tutta Italia, inchieste dal Piemonte alla Sicilia per verificare l'eventuale correlazione tra l'inoculazione delle dosi e i decessi. La sospensione del vaccino Astrazeneca ha provocato un maremoto, ma tutto lascia presagire che entro la settimana, probabilmente già da venerdì lo stop venga revocato.

A Biella si è svolta l'autopsia sul corpo di Sandro Tognatti, il professore di clarinetto 57enne deceduto domenica a 17 ore dalla prima dose di AstraZeneca: secondo le prime indiscrezioni, non sarebbero emerse indicazioni tali da collegare la morte alla vaccinazione, anche se gli inquirenti sul punto sono molto cauti. La procura cosi fa sapere che gli accertamenti sono complessi, richiedono i loro tempi, e non c'è ancora un responso "né ufficiale, né ufficioso". Ed anche il medico legale, Roberto Testi, precisa che "bisogna aspettare l'esito degli esami istologici e degli esami di laboratorio sul sangue. Non c'è nulla di certo".

Oggi, comunque, i carabinieri del Nas hanno continuato con il sequestro del lotto collegato al decesso dell'uomo, l'ABV5811: altre 753 dosi sono state acquisite dai militari negli hub vaccinali delle province di Bari e Barletta-Andria-Trani.

Nel Salernitano, invece, i carabinieri di Sapri hanno effettuato i primi accertamenti in seguito alla morte di Michele Quintiero, vigile urbano di Vibonati che aveva ricevuto poco prima una dose di Pzifer. La Procura di Lagonegro ha disposto il sequestro della salma in vista dell'autopsia che chiarirà meglio le cause della morte. Secondo il direttore sanitario dell'ospedale di Sapri, Rocco Calabrese, "non è dimostrabile una relazione causale con la somministrazione del vaccino". Ha quindi aggiunto che il paziente "era affetto da patologie pregresse di natura metabolica e cardiocircolatoria".

Sempre in Campania, ma ad Afragola - nel Napoletano - i periti della Procura di Nola e quelli nominati dalla famiglia della vittima stanno svolgendo gli esami istologici su Vincenzo Russo, il collaboratore scolastico di 58 anni deceduto pochi giorni dopo la somministrazione della prima dose di AstraZeneca.

In Sicilia, la procura di Gela ha aperto un fascicolo sul caso dell'insegnante di 37 anni colpita da trombosi ed emorragia al cervello e di cui è stata dichiarata la morte cerebrale. La procura ha sequestrato le cartelle cliniche e la documentazione inerente il vaccino. Undici giorni prima, infatti, la donna aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca. "La paziente - come hanno spiegato i sanitari - a quanto sembra non aveva malattie pregresse".

Intanto domani, a Catania, si terranno i funerali di Stefano Paternò, il sottoufficiale di 43 anni deceduto una settimana fa nella sua abitazione di Misterbianco, sedici ore dopo aver ricevuto anche lui la prima dose di vaccino AstraZeneca. Secondo l'avvocato della famiglia bisognerà "attendere una ventina di giorni" prima di avere maggiori chiarezze sulle cause del decesso. "Bisogna vedere - spiega l'avvocato Dario Seminara - se effettivamente c'è un nesso eziologico tra il vaccino e il decesso: è proprio questa è la risposta che ci darà l'autopsia".

Infine la Procura di Messina, che indaga sulla morte di Davide Villa, il poliziotto deceduto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, ha disposto una nuova consulenza, anche per capire che terapie sono state somministrate al paziente dopo l'insorgere della trombosi.

VERSO LA REVOCA DELLO STOP

La sospensione del vaccino AstraZeneca sembra destinata ad essere revocata già da giovedì, quando l'Ema si pronuncerà e tutto lascia supporre che ci sarà l'ok alla somministrazione. Già oggi da Roma arrivano chiari segnali.  "A seguito della sospensione temporanea delle somministrazioni di AstraZeneca, nella giornata odierna sono stati effettuati approfondimenti da parte della struttura del Commissario straordinario per l'emergenza Covid Figliuolo. La durata della sospensione è stimabile in 4 giorni complessivi, fino al pronunciamento dell'Ema e quindi dell'Aifa. In caso di ripresa delle somministrazioni di AstraZeneca a partire dal 18 marzo, il rallentamento potrà essere riassorbito nell'arco di un paio di settimane, anche grazie all'incremento della quantità del vaccino Pfizer stimato in 707.850 dosi".

L'impatto della sospensione sulla campagna vaccinale di Astrazeneca può valutarsi su 200 mila vaccinazioni in meno, spiegano da Palazzo Chigi sottolineando come, nel corso dell'approfondimento del commissario Francesco Paolo Figliuolo, è stato valutato che il riassorbimento dello stop potrà avvenire nell'arco di due settimane.

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