Quasi 7 milioni di studenti costretti a seguire le lezioni in Dad, ovvero otto su dieci (81%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie. In Sicilia, però, il passaggio in zona arancione non modifica orari e modalità della didattica. La conferma arriva dall'assessorato regionale all'Istruzione. Dagli uffici che fanno capo all'assessore Roberto Lagalla spiegano: "A seguito del passaggio della Sicilia da zona gialla a zona arancione, per come previsto dalle più recenti disposizioni del governo nazionale, l’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale comunica che, ai sensi del DPCM 2 marzo 2021, ciò non determina alcuna variazione dell’attuale assetto organizzativo". Scuole in generale aperte, dunque, ma con alcune eccezioni. "Resta ovviamente sospesa l’attività didattica in presenza nei Comuni individuati come zona rossa - sottolinea l'assessorato in una nota - o dove il rapporto tra contagi e popolazione ecceda il rapporto 250:100.000. Prosegue il monitoraggio sanitario della popolazione scolastica e la vaccinazione del personale docente e non docente". Nel resto d'Italia invece buona parte delle scuole sono chiuse: 6,9 milioni, per l'esatte, gli studenti che da domani saranno costretti a seguire le lezioni a distanza. La scorsa settimana erano 5,7 milioni. Saranno quindi ulteriori 1,2 milioni gli alunni che dovranno rimanere a casa. L'incremento è concentrato soprattutto in tre Regioni: Lazio, Veneto e Piemonte. Il quadro non è omogeneo sul territorio: il virus costringe a casa il 95% degli studenti del nord e meno di due su tre nel mezzogiorno. Al centro ci si attesta sulla media nazionale di 8 su 10. L'elaborazione la fornisce la rivista specializzata Tuttoscuola. La chiusura delle scuole riguarda in particolare 16 Regioni su 20. Coinvolta soprattutto la Lombardia con 1.401.813 alunni in DAD, la Campania con 944.993, il Lazio con 821.329, il Veneto con 680.096, l'Emilia Romagna con 620.423, la Puglia con 585.344, il Piemonte con 573.231. Oltre alla Sicilia con 613.691 alunni a scuola, si salvano dallo stop anche la Val d'Aosta con 15.552 in presenza e la Sardegna con 169.172 alunni; momentaneamente esclusa anche la Calabria (dopo un ricorso al Tar) con 233.209. I numeri però potrebbero aumentare se i governatori regionali delle zone ancora in arancione disporranno la sospensione delle attività in presenza dove vi siano più di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti (in quel caso si arriverebbe a 9 alunni su 10 in Dad). Per ora Toscana e Liguria, pur avendo un indice superiore già dalla scorsa settimana, mantengono più della metà degli studenti in classe. Complessivamente vi saranno 1,6 milioni (19%) di alunni in presenza a scuola e 6,9 (81%) in DAD, con la consueta alternanza del 50% (o fino al 75%) per gli studenti delle superiori nelle poche regioni in cui è consentito. Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola 372.743 bambini delle scuole dell'infanzia (il 26,8%), 575.915 alunni della primaria (il 22,1%), 365.721 alunni della scuola secondaria di I grado (il 21,3%) e parzialmente in alternanza al 50% 298.156 studenti delle superiori (il 10,7%).