Con il numero dei contagi sempre più in crescita (oltre 20mila nuovi casi giornalieri negli ultimi 4 giorni), la pressione sugli ospedali, la diffusione delle varianti, le zone rosse sempre più numerose e gli allarmi lanciati ormai quotidianamente dal Cts, sembra essere tornati, o quasi, ad un anno fa quando è piombato come un macigno il lockdown su tutta l'Italia. Proprio per scongiurarlo, adesso si sta pensando di mettere in campo ulteriori restrizioni per le zone critiche con chiusure delle scuole nei casi in cui si supera la soglia di 250 casi ogni 100 mila abitanti per una settimana e limitazioni nei week end ma anche possibili chiusure di luoghi di aggregazione quali centri commerciali. A preoccupare però c'è anche il possibile esodo per le feste di Pasqua perchè se è vero che i contagi sono in aumento c'è chi ha voglia di riabbracciare i propri cari che per motivi di studio o lavoro si trovano in altre regioni. Un pericolo questo, scene già viste, come ad esempio nello scorso mese di dicembre quando in migliaia hanno lasciato le zone di residenza per trascorrere le feste in famiglia, pochissimi giorni prima che scattasse il divieto di spostamento tra regioni. Un esodo che ha contribuito fortemente, come detto da più parti, alla seconda ondata e che adesso si vuole evitare per le festività pasquali. Attualmente è in vigore il divieto "di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità" e sarà valido fino al 27 marzo. C'è chi, molto ottimista, ha già prenotato biglietti per tornare al Sud o per andare al Nord a trovare figli e parenti ma il governo, facendo seguito alle raccomandazioni degli scienziati, sembrerebbe orientato a prolungare lo stop agli spostamenti proprio per evitare una catastrofe. Il provvedimento che dovrebbe essere prorogato, prevede, "su tutto il territorio nazionale, il divieto di spostarsi tra diverse Regioni o Province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute. Resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione". Nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. Gli spostamenti verso abitazioni private abitate restano invece consentiti, tra le 5.00 e le 22.00, in zona gialla all’interno della stessa Regione e in zona arancione all’interno dello stesso Comune, fino a un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e le persone conviventi disabili o non autosufficienti. Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini. I prossimi 15 giorni saranno fondamentali per ulteriori decisioni restrittive da parte del governo che dovrà anche decidere se prorogare lo spostamento tra regioni e qualora l’andamento dei contagi dovesse ulteriormente peggiorare inserire misure drastiche proprio nei festivi e nei week end.