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La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana ha condannato sei impiegati dell’assessorato alla Sanità, ritenuti colpevoli di assenteismo e di essere stati «furbetti del cartellino».
C'è anche un assolto, Angelo Lentini, di 59 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Cannizzo: ha dimostrato di essersi allontanato dall’ufficio nell’ambito dello svolgimento delle proprie funzioni lavorative di «camminatore», l’addetto allo smistamento della posta. Fra i condannati invece anche una vittima di cosa nostra, Ivan Trevis, 47 anni, assunto dalla Regione dopo essere rimasto ferito nell’esplosione della bomba che provocò la strage di via D’Amelio: dovrà pagare per il danno d’immagine e quello patrimoniale (consistente nelle ore retribuite, anche se non lavorate) 1.206,79 euro.
Poi Fulvio Monterosso, 64 anni, a cui la Corte dei conti impone di pagare 5.335,50 euro; Nicola Bonello, 57 anni, deve 1.208,51 euro; Salvatore Migliorisi, di 50, 531 euro; Benedetto Sciortino, di 59, 1.323,99 euro, Giovanni Bronzo, 58 anni, assistito dall’avvocato Peppino Barreca, deve 1.226,63 euro.
Il collegio presieduto da Giuseppa Maneggio, a latere Gioacchino Alessandro e Gaspare Rappa, ha condannato dal punto di vista contabile Bonello, Migliorisi e Sciortino, difesi dall’avvocato Massimiliano Marinelli, sebbene i tre siano stati reintegrati nel posto di dipendenti regionali dal giudice del Lavoro: nei loro confronti non c'è ancora, infatti, l’accertamento della responsabilità penale con la sentenza del Tribunale. Il blitz fu svolto dalla Guardia di finanza nel novembre 2018 e aveva interessato gli uffici della sede dell’assessorato regionale alla Sanità di piazza Ziino, a Palermo.
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