Il passaporto vaccinale è realtà. Tra le tante discussioni, valutazioni, i pro e i contro, c'è chi lo ha già adottato. Forte del numero delle persone vaccinate, ben 4 milioni e mezzo, Israele ha deciso di adottare il "Green Pass". Da oggi, gli israeliani tornano ad una quasi normalità con l'apertura di centri commerciali, palestre, piscine, hotel, centri culturali e sportivi. Ma non per tutta la popolazione. Solo chi può esibire un certificato per dimostrare di aver ricevuto la seconda dose del vaccino almeno una settimana fa, avrà accesso in tutti i luoghi pubblici, indossando, sempre, i dispositivi di sicurezza. Il ministero della Sanità locale ha precisato che il passaporto vaccinale ha validità solo per la giurisdizione israeliana. E adesso, il premier Benjamin Netanyahu sta cercando di mettersi d’accordo con Grecia e Cipro per aprire le frontiere ai vaccinati in primavera. Per ottenere il "Green Pass" che dura sei mesi i cittadini devono inserire il numero di carta d’identità in un determinato sito e prima di entrare in alcuni negozi e locali devono presentare all'ingresso la carta che ha un codice a barre di identificazione. Ammesso l'ingresso anche di chi è stato contagiato e non sia più malato. Il governo ha deciso di non punire i no-vax, però, e quindi in alcuni locali è consentito di entrare a chi rifiuta di vaccinarsi e ai minori di 16 anni che non sono previsti nella campagna e non hanno mai preso il Covid-19: da oggi possono frequentare negozi, supermercati, musei, biblioteche.