Dad rimandata, rivedere i calendari e organizzare il recupero delle ore perse per causa della pandemia. La scuola è una priorità per Mario Draghi il quale annuncia di voler intervenire con alcuni ritocchi che hanno il sapore della rivoluzione. "La diffusione del Covid ha provocato ferite profonde nelle nostre comunità - ha detto durante il suo discorso al Senato -, non solo sul piano sanitario ed economico, ma anche su quello culturale ed educativo. Le ragazze e i ragazzi hanno avuto, soprattutto quelli nelle scuole secondarie di secondo grado, il servizio scolastico attraverso la Didattica a Distanza che, pur garantendo la continuità del servizio, non può non creare disagi ed evidenziare diseguaglianze". Parole che sembrano bocciare la Dad che invece fino ad ora è stata ampiamente adottata dalle Regioni. In realtà, l'obiettivo del premier è "costruire sull’esperienza di didattica a distanza maturata nello scorso anno sviluppandone le potenzialità con l’impiego di strumenti digitali che potranno essere utilizzati nella didattica in presenza". Che tradotto significa investimenti sul digitale e sulla formazione degli insegnanti. Il calendario delle lezioni potrebbe subire una trasformazione. "Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà". Il sistema scolastico sarà dunque oggetto di una revisione, se le intenzioni di Draghi saranno poi confermate dai fatti. "Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall'esperienza vissuta dall'inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza".