I vaccini Pfizer e Moderna saranno somministrati a over 80 e ai più fragili, quello di AstraZeneca al di sotto dei 55 anni a personale scolastico docente e non docente, forze armate e di polizia, personale carcerario e detenuti. Sono le linee di rimodulazione del piano vaccinale emerse nell’incontro di oggi tra governo e Regioni, secondo quanto si apprende.
Si tratta rispettivamente della fase 2 e 3 della campagna, che entreranno nel vivo dopo l’arrivo lunedì del primo carico di dosi di Astrazeneca. Secondo quanto riferito c'è accordo unanime Stato-Regioni sulla distribuzione dei 3 vaccini oggi disponibili.
Nella riunione di oggi con il governo, dalle Regioni è venuta una proposta unitaria sulla distribuzione dei vaccini Pfizer e Moderna in base alla percentuale reale degli over 80 assistiti dalle stesse regioni, secondo quanto si apprende. Nelle fasi successive la distribuzione avverrà in base alla popolazione.
«Il tetto anagrafico (di 55 anni, ndr) per il vaccino AstraZeneca potrebbe essere superato in futuro dopo ulteriori valutazioni scientifiche», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al vertice con le Regioni.
«I vaccini sono essenziali ma ci sono anche altre opzioni in valutazione - ha aggiunto - stiamo accelerando sugli anticorpi monoclonali. Il vaccino russo? Non dobbiamo avere timori delle origini dei vaccini, quello che per noi è importante è il passaggio all’Ema (Agenzia europea farmaco, ndr). Abbiamo sollecitato l’Ue alla valutazione scientifica sul vaccino russo e di altri Paesi».
Obiettivo del piano nazionale vaccino così come rimodulato oggi nella riunione Governo-Regioni è somministrare 2 milioni di dosi a febbraio, 4 milioni a marzo e 8 milioni ad aprile, secondo quanto si apprende, per un totale di 14 milioni di dosi in un trimestre.
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