Giornata calda oggi sul fronte della scuola. Sono previste sia mobilitazioni studentesche per rivendicare scuole sicure e affermare la contrarietà alla Dad che lo sciopero dei docenti aderenti alle sigle sindacali Si Cobas e Slai Cobas.
In più di 20 piazze italiane, tra cui Catania, gli studenti - annuncia la Fgc - si mobilitano aderendo alla giornata di sciopero generale proclamato dal SICobas e SlaiCobas nel quadro dell’Assemblea dei lavoratori combattivi. È prevista la partecipazione allo sciopero di alcune categorie, compresi i lavoratori della scuola. La principale rivendicazione studentesca è la maggiore sicurezza nelle scuole con l’aumento degli spazi scolastici, l'assunzione del personale docente per cancellare le classi pollaio, un trasporto pubblico sicuro e gratuito e per un reale tracciamento dei contagi implementando un sistema efficace tamponi gratuiti per professori e studenti. Gli studenti denunciano la Dad fatta senza dispositivi sufficienti e senza diritti.
"Questa forma di didattica ormai strutturale è diventata l’ennesima barriera classista per il diritto allo studio che gli studenti delle classi popolari e delle periferie devono affrontare per portare a termine gli studi", dicono gli organizzatori.
"Gli studenti si mobilitano contro il Governo Conte II e il suo operato in materia d’istruzione pubblica che è stata duramente penalizzata durante la pandemia, senza alcuna misura reale per garantire la sicurezza nelle scuole, mentre è stato fatto di tutto per garantire i profitti delle aziende. Gli studenti per questo saranno in piazza con delegazioni di lavoratori in sciopero e rivendicare un futuro diverso per la scuola pubblica e per conquistare una riapertura delle scuole però in sicurezza", concludono.
Le manifestazioni avverranno nel rispetto delle misure di contenimento del contagio da Covid-19. Ecco l’elenco di alcune piazze coinvolte: Roma: ore 10, Piramide; Torino: ore 10, piazza Solferino; Milano: ore 9, Regione Nuova; Imperia: ore 9:30, piazza Roma; Napoli: ore 9 30, piazza mercato; Bologna: ore 10:30, piazza Maggiore; Gorizia: ore 8, piazza Cesare Battisti; Parma: ore 8:30, Barriera Bixio; Pinerolo (TO): ore 9, centro studi via dei Rochis; Siena: ore 9, piazza San Domenico; Catania: ore 10, piazza Montessori; Ascoli Piceno: ore 9:30 piazza del Popolo; Bari: ore 17, piazza Umberto; Padova: ore 9, piazzale della stazione; Cosenza: ore 9 provveditorato via Montagna; Taranto: ore 9, piazzale della vittoria; Reggio Emilia: ore 9:30 provveditorato via Mazzini Legnano (MN): ore 12, Liceo Cotta.
Intanto, sette regioni, sono pronte da lunedì 1 febbraio a far rientrare in classe i propri studenti delle scuole superiori: si tratta del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, della Basilicata, della Campania, della Puglia, della Calabria e della Sardegna i cui ragazzi che torneranno in presenza al 50%, alternandosi in classe. Al di là dei colori e delle disposizioni previste dai vari Dpcm, infatti, i presidenti di queste Regioni hanno firmato ordinanze che hanno previsto la didattica a distanza fino a lunedì prossimo.
E sembra possano tornare in classe anche gli studenti in Sicilia: la Regione è intenzionata a passare dalla zona rossa, in cui si trova attualmente, all’arancione e quindi i ragazzi dalla seconda media alle superiori potrebbero anch’essi rientrare in aula. L'ordinanza del presidente Musumeci scade il 31 gennaio.
Con la ripresa delle lezioni in presenza, lunedì, per tutti i 2,5 milioni di studenti delle scuole superiori italiane, si completa quindi il quadro del rientro degli 8,3 milioni di studenti della penisola: alcuni, i più piccoli, in alcune regioni, non hanno mai smesso di frequentare la scuola, ma altri, i più grandi - e non solo loro, in alcune regioni come la Campania - sono rimasti a casa per molte settimane, fin dai primi di novembre, e calcolando che l’anno scolastico passato si è concluso con la didattica a distanza, in alcune zone d’Italia i ragazzi sono stati senza scuola in presenza quasi un anno.
Ieri intanto è emerso che sulla maturità, a causa della crisi politica, c'è uno stand by: l’ordinanza sugli esami di Stato arriverà, con ogni probabilità, a crisi conclusa. Il ministero dell’Istruzione ha portato a termine gli incontri con le rappresentanze di docenti, studenti e genitori. Ma ora si attendono gli sviluppi del quadro politico. Il tempo per decidere c'è: quest’anno non è prevista la consueta scadenza del 31 gennaio per il decreto materie. A disciplinare gli esami di Stato, come stabilito in Legge di Bilancio, sarà infatti un’ordinanza, ora messa in stand-by dalla crisi di Governo.
Caricamento commenti
Commenta la notizia