Sarà celebrata principalmente online, quest’anno, come la maggior parte delle ricorrenze per l’emergenza Covid, la Giornata della Memoria, a 76 anni da quel 27 gennaio del 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz svelando al mondo l’orrore del campo di concentramento, uno dei luoghi del genocidio nazista. «Spero che l’occasione contribuisca a rinsaldare il legame civile e morale fra tutti noi. In un periodo drammatico come l’attuale ne abbiamo particolarmente bisogno», è l’auspicio espresso dalla senatrice a vita, Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, in un messaggio di ieri. A così tanti anni di distanza, però, non cessano gli episodi di antisemitismo, anche in Italia. Ieri la Digos di Padova ha portato a termine una operazione contro la propaganda antisemita. Un 26enne e un 27enne padovani sono stati indagati per danneggiamento aggravato dall’odio razziale per numerose scritte apparse sui muri della città lo scorso autunno. Preoccupa anche l’avanzata dei negazionisti, come ha evidenziato una recente ricerca Eurispes, che aumentano anche in Italia: in circa 15 anni la percentuale di chi non crede all’orrore della Shoah è passata dal 2,7% al 15,6% con un 16% che sostiene che la persecuzione sistematica degli ebrei «non ha fatto così tanti morti». Sotto accusa ci sono i social network, spesso il luogo dove corrono l’odio e l’intolleranza. L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola