Venerdì 22 Novembre 2024

Positivi a spasso o sul bus, troppi siciliani indisciplinati: Musumeci chiede più controlli per evitare il lockdown

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci

C'è la donna che noncurante dell'esito positivo del tampone sale sul bus per tornare a casa, l'uomo che esce di casa stanco di attendere la guarigione o l'intero nucleo familiare con il coronavirus ma in giro a bordo della propria auto. Storie di siciliani indisciplinati. E a loro si è rivolto nei giorni scorsi l'appello del presidente della Regione Nello Musumeci il quale da un lato ha chiesto più attenzione e senso di responsabilità, dall'altro ha minacciato di inasprire le misure se i contagi non caleranno, senza escludere il ritorno al lockdown della scorsa primavera. Per provare a correre ai ripari, il governatore ha incontrato oggi in videoconferenza i prefetti delle nove province dell’Isola per invitarli a controllare i propri territori. Per far rispettare l'ordinanza firmata da Musumeci serve dunque il pugno duro, ovvero l'occhio vigile delle forze dell’ordine.

GLI ULTIMI CASI

A Catania una donna di 66 anni, dopo essersi sottoposta ad un tampone, ha scoperto di essere positiva al Covid-19 e dal laboratorio di analisi è tornata a casa a bordo di un autobus dell'Amt. Alcuni passeggeri, dopo averla sentita parlare al telefono con una parente della sua positività, hanno avvertito l'autista, che ha subito chiamato gli agenti della Polizia di Stato, che hanno denunciato la donna per diffusione di malattia infettiva. Sempre a Catania un assicuratore di 62 anni che ha continuato a esercitare la sua attività, incontrando clienti, e continuando a fare vita normale nonostante fosse positivo al Covid-19 è stato arrestato da carabinieri della stazione di Linguaglossa. A Messina tre persone della stessa famiglia, positive al Covid, sono state denunciate dai carabinieri di Messina perché trovati in auto sebbene fossero sottoposti al regime della quarantena domiciliare. Consultando la banca dati delle persone in isolamento, i militari hanno appurato che i tre erano risultati positivi ai tamponi molecolari eseguiti qualche giorno prima dall'Asp. Uno dei tre si è giustificato sostenendo che erano stati costretti a uscire per fare la spesa. Ad Agrigento, invece, un senegalese, stanco di aspettare la guarigione, è tornato nel centro analisi del viale della Vittoria chiedendo insistentemente la restituzione dei soldi spesi per effettuare il tampone rino-faringeo. A Palermo invece sono state multate 115 persone e tra queste tre commercianti ai quali è stata imposta la chiusura di cinque giorni dei propri negozi per il mancato rispetto delle norme anti-Covid. Le persone multate da novembre a oggi sono oltre 8.297 e 24 quelle denunciate, su oltre 127 mila controlli. Su 27.100 esercizi commerciali ne sono stati multati 67, di questi 24 quelli chiusi per 5 giorni

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