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Voli cancellati per variante Covid, notti in aeroporto: l'odissea degli italiani rientrati dal Regno Unito

Gli italiani rientrati a Roma con un volo Alitalia da Londra

Natale a casa per i primi 160 italiani rientrati dal Regno Unito. Sono atterrati ieri a Fiumicino, con un volo Alitalia da Londra Heathrow. A bordo c'era anche un neonato. Hanno potuto far ritorno perchè risultano residenti in Italia o in condizioni di urgenza o criticità, così come previsto dall'ordinanza firmata dai ministri Di Maio, Speranza e De Micheli.

Dunque, hanno potuto lasciare la Gran Bretagna, previo tampone prima della partenza. Obbligatorio per tutti un secondo test, seguito presso le strutture di testing rapido già operative al Leonardo da Vinci e l'osservanza di un periodo di 14 giorni di quarantena.
Il "Leonardo Da Vinci, peraltro, è l'unico aeroporto in Italia in grado consentire il rimpatrio degli italiani in possesso dei requisiti, che avevano chiesto espressamente di poter rientrare, essendo state già allestite le apposite aree per eseguire il tampone in tempo reale.

Momenti difficili per gli italiani nel Regno Unito dopo l'individuazione della variante Covid che ha complicato le operazioni di rientro nel nostro Paese. "Mi ritengo un caso fortunato perché avevo casa: dovevo partire il 22, però il volo è stato cancellato". E' il commento di Federico, 23 anni studente a Cambridge, che alla fine è riuscito a prenotare il volo di Alitalia. "Sono dovuto uscire di casa alle 5 per andare a fare il tampone, ma l'organizzazione in Inghilterra era davvero pessima, con lunghe file all'aperto ed il freddo; mentre qui all'arrivo a Fiumicino devo dire che è stato tutto perfetto, ci siamo subito sottoposti al tampone e siamo usciti poco dopo".
Peggio è andata ad un'altra giovane romana, che prima di poter tornare in Italia è rimasta bloccata cinque giorni in Inghilterra a causa della carenza di voli. "Da sabato, praticamente ogni giorno mi hanno cancellato un volo - racconta Federica, 21 anni - fino a ieri, quando siamo riusciti a trovare questo aereo per poter rientrare. Ho fatto i due test, entrambi negativi, adesso finalmente potrò riabbracciare i miei famigliari".

"La situazione per poter rientrare è stata molto complicata - sostiene a sua volta Camilla, studentessa a Londra - Per questo su Facebook nei giorni scorsi avevo deciso di organizzare la mobilità ed è stato un valido punto di riferimento in questi giorni. Sono residente in Italia, ma vivo a Londra dove studio. Dovevo partire il 20 da Gatwick, ma il volo era stato cancellato. Così doveva tornare a casa, ma non potevo perché il mio contratto era scaduto proprio il 20, così sono stata ospitata da alcuni amici. Molte persone, però, non hanno avuto la mia stessa fortuna - conclude - so di persone che sono state costrette a bivaccare in aeroporto a Londra".

All'arrivo nello scalo romano i passeggeri provenienti da Londra, molti dei quali apparsi stanchi, dopo essersi sottoposti al testing rapido, nell'apposita area dove sono state allestite le postazioni, hanno trovato anche del personale aeroportuale che, a cura della società di gestione, Aeroporti di Roma, ha distribuito loro acqua, caffè e panettone in confezioni monodose.

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