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L'ordinanza di Musumeci slitta ancora, Razza: "Contagi e ospedali in miglioramento in Sicilia"

Nello Musumeci e Ruggero Razza

Slitta la firma dell'ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci in vista del Natale in contrasto all'epidemia di coronavirus. Nelle scorse ore è proseguito il confronto tra il governatore, l'assessore alla Salute Ruggero Razza e il Comitato Tecnico Scientifico, che ha espresso le ultime considerazioni sul da farsi. C'è stato poi anche un confronto con il presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando. In mattinata in programma l'ultima riunione con gli uffici e poi la firma dell'ordinanza, che dovrebbe arrivare nel pomeriggio.

Nel provvedimento in arrivo non ci saranno solo i controlli obbligatori per chi arriva da altre regioni, ma troveranno spazio anche misure anti-assembramento che verranno delegate ai sindaci. Tra le ipotesi c’è l'introduzione del divieto di stazionamento che a Palermo è stato in vigore per due settimane e che impediva di sostare in gruppo nelle piazze principali e nelle vie della movida. Ma potrebbe cambiare anche l'orario di apertura dei negozi.

Ma il principale obiettivo è arginare il controesodo di Natale verso la Sicilia. C’è molta preoccupazione per il fatto che, secondo le stime, fra 60 mila e 70 mila siciliani rientreranno nell’Isola. Sembra certa introduzione dell’obbligo del tampone all’arrivo nei porti e negli aeroporti, mentre per chi arriva in treno o auto verrà suggerito di recarsi nei drive in che per i prossimi giorni prolungheranno gli orari di attività. La Regione suggerirà anche di effettuare il tampone privatamente almeno 3 giorni prima di partire. Ciò renderà superfluo in controllo in Sicilia.

"La situazione in Sicilia è in linea con quello che accade in tutta Italia". Così, in merito all’emergenza coronavirus nell’isola, ha detto  Razza, a SkyTg24.

"Stiamo assistendo - aggiunge - ad un minor numero di contagi, ad un peso sensibilmente più basso nelle strutture ospedaliere e ad una minore pressione nei pronto soccorso. Negli ultimi giorni abbiamo avuto un sensibile calo dei posti occupati in terapia intensiva, sono diminuiti i ricoveri e i tempi di degenza. Le Regioni che fanno maggior caccia al virus, siamo la seconda regione, sono quelle che pagano di più nel prezzo di positività. Più tamponi antigenici faccio, maggiori positivi trovo e più si innalza la percentuale di positivi. Abbiamo una rete ospedaliera che garantisce 720 posti di terapia intensiva".

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