"I numeri parlano da soli. Sono numeri che suggeriscono una dinamica in peggioramento. D’altronde i provvedimenti approvati domenica, probabilmente avranno un impatto tra 10-15 giorni, quindi bisognerà aspettare. Nessuno sa se questi provvedimenti avranno l’effetto sperato, perchè nessuno ha mai sperimentato questi provvedimenti. Il Dpcm è un compromesso". Lo ha detto Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova, ospite del programma 'L'imprenditore e gli altri' su Cusano Italia Tv.
"Sono provvedimenti - ha aggiunto - che diminuiscono i contatti, alcuni sono ragionevoli, altri meno comprensibili come il divieto di partecipazione a spettacoli e cinema, luoghi abbastanza regolati. Manca secondo me un vero e proprio provvedimento per regolare i trasporti, che sono un’occasione di assembramento pazzesca e non si capisce perchè si tollerino i trasporti e si sanzionino cinema e spettacoli".
"Il punto - ha proseguito - è che in questa situazione non ci saremmo dovuti arrivare, è il risultato di una totale impreparazione delle regioni e anche del sistema sanitario nell’implementare delle misure di sorveglianza, tracciamento e prevenzione. Avevamo 5 mesi di tempo, avremmo potuto creare un sistema di sorveglianza e tracciamento e non ci saremmo trovati in questa situazione. A fare misure di restrizione sono bravi tutti perchè misura dopo misura si arriva al lockdown, i casi calano e poi che facciamo, ricominciamo da capo? Se anche diminuissero i casi, non avremmo alcuna garanzia di poter consolidare questi risultati perchè al momento attuale non abbiamo un sistema di sorveglianza che sia in grado di interrompere i contatti sul territorio, come hanno fatto Cina, Taiwan, Nuova Zelanda e anche il povero Vietnam, che ha saputo intercettare i tracciamenti sul territorio ed ha avuto pochissimi casi".
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