Da un lato la carenza di spazi, dall'altro i primi casi di Coronavirus che rendono più duro l'avvio. La ripartenza della scuola in Sicilia è una corsa a ostacoli.
L'ultimo caso riguarda l'asilo nido "Melograno" in via Monte San Calogero a Palermo, chiuso dopo che un genitore ha comunicato di essere positivo al Coronavirus. Ieri altri due casi in Sicilia, uno riguarda una maestra d'asilo a Erice Casasanta, alle porte di Trapani, l'altro un istituto comprensivo di Petrosino, a due passi da Marsala, che per il momento chiude i battenti.
Ma nei giorni scorsi l'allarme Coronavirus ha riguardato anche altre scuole. Per esempio la direzione didattica "Alessandra Siragusa" di Pallavicino a Palermo, dove una dipendente dell'istituto ha comunicato di essere risultata positiva al Covid-19 ed è così scattata la chiusura dei plessi e l’immediata sanificazione.
La scorsa settimana 3 casi hanno riguardato la provincia di Palermo: contagiata una liceale di Carini, un bidello della scuola Colozza-Bonfiglio e una docente dell'istituto tecnico commerciale di Partinico.
Ma gli intoppi per le scuole che ripartono non si fermano qui. A Paternò, nel Catanese, i genitori chiedono il rispetto del distanziamento in un’elementare e per protesta alcuni di loro riportano i figli a casa. A Pantelleria invece le carenze di personale rischiano di fare cominciare l’anno scolastico tra i disagi.
E a proposito di personale, il sindacato Anief va all'attacco, denunciando l'assenza di docenti di sostegno. Solo a Palermo, infatti, ne mancherebbero all’appello 800. Ma un altro grave problema da risolvere è quello delle aule. A Palermo, per esempio, ne servirebbero ancora una settantina per consentire lo svolgimento delle lezioni regolarmente.
Ci vorrebbe l’aiuto dei privati, disposti ad affittare locali, ma anche dei parroci. Non a caso l'assessore comunale alla Scuola, Giovanna Marano, in un articolo di Alessandra Turrisi sul Giornale di Sicilia in edicola, ha rivolto un appello ai sacerdoti alla guida di comunità parrocchiali che possiedono spazi utilizzabili per ospitare banchi e alunni.
I bisogni sono tutti concentrati attorno all’asse di via Notarbartolo, dalla complessa situazione logistica dell’istituto comprensivo Rapisardi-Garibaldi, a quella dell’istituto Politeama, del Pitrè-Alberico Gentili, del Verdi.
Problemi superati già da settimane all’elementare Garzilli, dove la dirigente Angela Mineo ha trovato la disponibilità del parroco di Regina Pacis, don Pietro Bumbalo, a cedere locali per accogliere quattro classi. Don Carmelo Vicari, parroco di Sant’Ernesto e anche vicario episcopale del terzo vicariato, ha invece risposto alla richiesta di aiuto dell’istituto comprensivo Verdi di via Casella.
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